Economia

BCE: da gennaio fine del Quantitative Easing. Paura per l'Italia

RIGA, 14 GIUGNO – La Bce ha deciso di porre fine agli acquista QE a partire da fine dicembre 2018, con una tabella di marcia che prevede una frenata per l’ultimo trimestre, consistente in un taglio degli acquisti a 15 miliardi al mese. L’aiuto europeo promosso da Mario Draghi che ha garantito il mantenimento di tassi bassi sui titoli di Stato beneficiando così le casse pubbliche dei paese UE più in difficoltà, che hanno risparmiato miliardi sugli interessi, avrà presto fine.

Il consiglio direttivo della BCE si è riunito oggi a Riga, esponendo un programma che prevede la riduzione degli acquisti di titoli dei paesi UE da 30 miliardi a 15 ad ottobre, fino a zero entro gennaio. Allo stesso tempo però la Bce continuerà a reinvestire il capitale dei bond acquistati che giungono a scadenza "a lungo dopo la fine degli acquisti netti, e in ogni caso per tutto il tempo necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario". Mario Draghi ha affermato che la soluzione è arrivata dopo “un’attenta valutazione dei progressi fatti” per portare a un aggiustamento dell’inflazione.[MORE]

"Dall'Italia non c'è stato nessun contagio, o è rimasto molto limitato e locale", ha detto sul punto Draghi ribadendo che l'euro è indissolubile, forte e voluto dalla gente: "Non fa bene a nessuno metterne in dubbio l'esistenza". Ha dunque invitato a "non drammatizzare troppo i cambiamenti politici". Il presidente ha rassicurato sul fatto che i reinvestimenti dei bond in scadenza acquistati con il Qe "continueranno a lungo", dando così ancora liquidità al mercato. La Bce è poi "pronta a rivedere i propri strumenti di politica monetaria" se fosse necessario per assicurare il necessario livello di stimolo monetario. Il Qe, dunque, "non scompare ma resta una strumento che la Bce può usare in caso di necessità". La Bce afferma inoltre che i tassi rimangono fermi ai minimi record "almeno per tutta l'estate 2019" e in ogni caso finché sarà necessario. Inoltre la Banca ha mantenuto stabile la stime dell’inflazione a 1,7% per il 2020.

Federico De Simone

Fonte immagine: affariitaliani