Economia

Bce: nel 2013 ancora economia debole nell'Eurozona

MILANO, 17 GENNAIO 2013 – La Bce, nel bollettino mensile, lancia un monito, “La debolezza dell'economia nell'area dell'euro dovrebbe protrarsi anche nel 2013. Gli aggiustamenti di bilancio necessari nei settori finanziario e non finanziario, nonché la persistente incertezza seguiteranno a gravare sull'attività economica”. In particolare, dopo la contrazione dello 0,2 per cento a cui si è assistito nel secondo trimestre del 2012 rispetto al periodo precedente, il PIL in termini reali dell'area dell'euro e' sceso dello 0,1 per cento nel terzo trimestre.

Questo, secondo gli esperti, potrebbe determinare “un impatto avverso sulla spesa interna esercitato dal basso grado di fiducia di consumatori e investitori e dalla moderata domanda esterna. Nondimeno, vari indicatori congiunturali hanno mostrato più di recente una sostanziale stabilizzazione, seppure su livelli contenuti, e il clima di fiducia nei mercati finanziari e migliorato sensibilmente”. La causa di ciò, per la Bce, sono da ricercare, principalmente, “in una lenta attuazione delle riforme strutturali nell'area dell'euro, ai problemi geopolitici e agli squilibri presenti nei principali paesi industrializzati. Questi fattori potrebbero ripercuotersi sul clima di fiducia per un periodo più lungo di quanto ipotizzato al momento e ritardare ancora la ripresa degli investimenti privati, dell'occupazione e dei consumi”. [MORE]

Tuttavia, la Bce puntualizza che, nel corso dell’anno, si dovrebbe assistere ad una graduale ripresa. In particolare, nella nota si legge, “L’orientamento accomodante della politica monetaria, unitamente al netto miglioramento del clima di fiducia nei mercati finanziari e alla loro minore frammentazione, dovrebbe trasmettersi all'economia e la domanda mondiale dovrebbe rafforzarsi. Per promuovere la fiducia e' fondamentale che i governi riducano ulteriormente gli squilibri sia di bilancio sia strutturali e proseguano nella ristrutturazione del settore finanziario”.

Così, verso la metà del 2013 l'economia dovrebbe registrare un graduale miglioramento, “quando l'orientamento accomodante della politica monetaria, il netto miglioramento del clima di fiducia nei mercati finanziari e la loro minore frammentazione si trasmetteranno alla domanda interna del settore privato e il rafforzamento della domanda esterna dovrebbe sostenere la crescita delle esportazioni”.

(fonte: Asca)