Bausone: A Isola Capo Rizzuto passerella elettorale della Stumpo
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ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) 7 AGOSTO - Le istituzioni non sono un gioco, soprattutto quando hanno il compito di difendere i più deboli. E’ il caso della “consigliera di parità”, ufficio che dovrebbe avere porte e finestre spalancate nell’accogliere le doglianze delle donne che subiscono discriminazioni, soprattutto in campo lavorativo.
Non pare essere il caso della consigliera regionale di parità, occupata a ricoprire il suo ufficio, datole in dote dopo una infausta candidatura alle elezioni regionali passate, come mera “postazione elettoralistica ed elettorale”.
Nulla di celato nel sottobosco regionale, anzi, già l’anno scorso in vista delle elezioni politiche Tonia Stumpo si è fregiata apertamente della sua carica in occasione di iniziative elettorali a favore dei candidati di Liberi e Uguali, così come ha fatto anche in occasione delle elezioni europee di maggio, questa volta a favore di una candidata del Partito Democratico.
Peccato che ciò non si possa fare, dovendo le consigliere di parità essere indipendenti, autonome e terze rispetto alla politica dei Partiti. Ecco perché tale figura non può candidarsi alle elezioni corrispondenti al proprio grado (regionale, provinciale e comunale). Lo dice anche la legge, la 154 del 1981, che in Calabria abbiamo conosciuto perché la sua applicazione sancì la decadenza di Giuseppe Graziano a scapito di Gianluca Gallo in consiglio regionale.
Ma, in Calabria, abbiamo capito, tutto è possibile. Tant’è che la precedente consigliera regionale di parità si candidò col Partito Democratico alle elezioni regionali del 2014, mai dimettendosi e rimanendo in carica anche successivamente (senza che nessuno eccepì nulla, pare).
Ecco perché la Stumpo può preparare una sua passerella elettorale per le prossime regionali, prevista per il 10 agosto ad Isola Capo Rizzuto, chiamata “Stati generali delle donne” con il patrocinio di Regione Calabria nel silenzio generale e, tra l’altro, con la presenza prevista della consigliera nazionale di parità Francesca Cipriani, la stessa che dovrebbe vigilare sulle consigliere regionali (e alla quale ho chiesto formalmente, a più riprese nei mesi precedenti, copia delle relazioni annuali sull’operato della consigliera regionale di parità della Calabria, che dovrebbe essere pubblica, ma non si trova e non si riceve).
Non vi è dubbio che di questo avvertirò il Ministro del Lavoro, affinchè spieghi se il ruolo di consigliera di parità è un contentino post e pre elettorale, oppure una cosa seria.
Alessia Bausone – Già responsabile regionale mozione Boccia