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Battisti, scarcerato dal tribunale brasiliano. Ma c'è piano per estradizione in Italia

CORUMBÀ, 7 OTTOBRE- La decisione del giudice brasiliano del Tribunale regionale federale della terza Regione, José Marcos Lunardelli, è stata divulgata ieri sera, intorno alle diciannove (in Italia già sabato mattina) ed è stata accolta con stupore dalla maggior parte delle aspettative.[MORE]


Cesare Battisti, terrorista fuggitivo da trentasei anni è stato fatto immediatamente uscire dalla prigione di Corumbà (Mato Grosso do Sul), città a confine con la Bolivia, da dove era stato posto pochi giorni fa.


L’accusa, accolta dal giudice Odilon de Oliveira, era quella di aver tentato di fuggire: “Ci sono forti indizi sul fatto che l'imputato volesse espatriare in Bolivia. Era in possesso di una somma elevata di contanti in valuta estera, maggiore di quella consentita dalla legge brasiliana, ed aveva molte valigie al suo seguito. Tutti elementi che confermano la sua chiara intenzione di lasciare il territorio brasiliano.”


A sovvertire la decisione del giudice Oliveira è stata quella di oggi, del giudice Lunardelli, che ha accettato la richiesta di habeas corpus inoltrata dai legali dell’ex terrorista, Igor Sant’Anna Tamasauskas e Otavio Mazieiro, ma ha anche ordinato l’obbligo della firma in commissariato mensilmente, spiegando e giustificando le sue attività, e il divieto di lasciare il distretto di San Paolo nel quale abita attualmente.


A lato di questa decisione si pone quella del governo di Temer, non meno importante, che ha confermato che Battisti verrà estradato in Italia, e mancherebbero ormai solo pochi dettagli da mettere a punto. Secondo quanto trapelato dai media brasiliani, l’ambasciata italiana avrebbe già fornito tutti i documenti necessari per la nuova domanda di estradizione, tuttavia stanno aspettando la firma del presidente, che, così facendo, sovvertirebbe la decisione presa il presidente Luiz Inàcio Lula da Silvia nel 2010 di dare asilo all’ex terrorista.
Il piano è quello di imbarcare l’ex militante dei Proletari armati per il comunismo (Pac) su un aereo della polizia federale proprio da Corumbà.


“Battisti potrebbe rientrare nelle prossime ore, nei prossimi giorni. Era già previsto per ieri. Adesso attendiamo solo il via libera del capo dello Stato.” Annuncia una fonte.


Il giornale brasiliano “O Globo”, che per primo ha dato la notizia di una nuova domanda di estradizione, ha fatto sapere che mancherebbero ancora delle garanzie: si vuole avere la certezza che Battisti sconti solo un ergastolo, vale a dire la massima pena imposta dalla legislazione brasiliana, e non due, come era stato richiesto dall’Italia.


Nel giorno in cui l’ex militante del Pac (Proletari armati per il comunismo) è stato arrestato, alla polizia stradale che lo aveva fermato a bordo di un taxi con due amici aveva detto di avere l’intenzione di andare a pesca e poi fare acquisti, ma è stato poi definitivamente arrestato alla frontiera, dove essendo stato perquisito, sono venute alla luce ingenti somme di denaro che sarebbero dovute essere dichiarate dal loro possessore.


Per il giudice Oliveira ciò è stato sufficiente affinchè fosse arrestato e incarcerato perché, oltre ai due ergastoli cui era stato condannato precedentemente, sulle spalle ha anche la richiesta di estradizione su cui il TFS dovrà pronunciarsi a breve.


“L'imputato", aveva argomentato il giudice, "è stato ammesso allo status di rifugiato con tutti i diritti ma anche gli obblighi previsti. Con il suo atteggiamento ha trasgredito, almeno in teoria, a tutti i regolamenti pervisti dal rifugiato, offendendo in questo modo l'ordine pubblico".


Secondo quanto riportato dalle documentazioni, perquisendo l’ex terrorista la polizia avrebbe trovato anche ” un perno di plastica con dei residui di polvere biancastra” . Questo oggetto è solito tra gli spacciatori di cocaina, che lo utilizzano per consegnarlo a chi richiede.


I legali di Battisti, in merito a quanto accaduto e in particolare al rinvenimento del perno, hanno denunciato:” L'episodio dimostra il trattamento differenziato usato nei confronti del nostro cliente. Esiste il chiaro sospetto che l'inserimento di questo oggetto tra quelli rinvenuti addosso a Battisti sia esagerato e falso, con il solo scopo di mantenere l'imputato in custodia generando enorme attenzione nazionale e internazionale e creare le condizioni per la sua espulsione verso l'Italia".


(foto da Le Ultime Notizie)


Eleonora Ranelli