Parola e Fede

Battesimo del Signore

Vangelo della Domenica
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».  [MORE]

Breve pensiero spirituale
In pochi giorni la liturgia ci fa passare dall’Epifania al Battesimo del Signore. Cerchiamo di comprendere l’insegnamento di oggi.

Prima verità: Nessuno può fare le opere di Dio, cioè compiere la missione che il Padre gli ha assegnato se non è guidato, mosso dallo Spirito Santo.

Gesù è chiamato a realizzare sulla terra la missione di Salvatore e di Redentore, secondo la purissima volontà che momento per momento il Padre suo gli dona. Il Figlio non è più solo Figlio Eterno, non vive più nel seno del Padre con la sua Persona Divina. La persona divina è incarnata, si è fatta vero uomo e anche l’umanità dovrà essere portata in questo circuito di perfettissima comunione di ascolto e di obbedienza. Anche l’umanità dovrà essere presa dallo Spirito del Signore e perennemente posta sotto la sua spirazione e mozione. Gesù scende nel fiume Giordano.

Nello Spirito Santo accoglie la missione che il Padre gli ha manifesto nell’eternità e per la quale si è fatto carne. Il Figlio consegna se stesso come vero Dio e come vero uomo al Padre e il Padre dal cielo manda lo Spirito Santo che si posa sul Figlio sotto forma corporea come di colomba. Appena è stato unto di Spirito Santo, il Padre lo proclama il Figlio suo, l’amato. In Lui ha posto il suo compiacimento. Sono parole, queste, che la profezia rivela essere state pronunciate da Dio per il suo Messia. Gesù è il vero Messia, il solo Messia di Dio.

Da questo momento Gesù non solo dovrà rivelare pubblicamente agli uomini come si vive da veri figli di Dio, manifestando la perfetta volontà del Padre e anche compiendola in ogni sua più piccola prescrizione o precetto, ma anche dovrà condurre la sua vita al sommo sviluppo di tutte le potenzialità di amore, verità, giustizia, obbedienza, misericordia, carità, speranza che faranno del suo corpo un vero olocausto di amore che viene offerto a Dio sulla Croce per la redenzione e l’espiazione dei peccati.

Seconda verità: Gesù la sua missione la visse in pienezza di obbedienza allo Spirito del Signore. Ora spetta al suo corpo, la Chiesa, tutti noi, lasciarsi condurre dallo Spirito ed è suo obbligo far sgorgare dal suo costato, squarciato dell’amore più grande per il Padre celeste, quel fiume di Spirito Santo, di grazia, di verità, di giustizia e santità, nel quale ogni altro uomo è chiamato ad immergersi non solo per avere lui la vita, ma anche per aggiungersi al corpo di Cristo e divenire in esso anche lui sorgente dalla quale sgorga perennemente lo Spirito per la conversione, la salvezza, la rigenerazione di altri suoi fratelli.

Ogni altra cosa la farà il Signore. Questa opera invece appartiene al corpo di Cristo ed è esso che la deve operare. Oggi, il tradimento fatto al corpo di Cristo è quello di averlo dichiarato inutile alla salvezza, alla redenzione, alla giustificazione. Ma questa è anche una gravissima offesa allo Spirito Santo. Si disprezza l’acqua della salvezza e della redenzione, che non può sgorgare se non da corpo della Chiesa.
La festa di oggi ci insegna che è nostro obbligo imitare il Signore Gesù. Consegnarci alla volontà del Padre per far sgorgare dalla nostra vita benedetta dal Signore un fiume di grazia e di verità.

Don Francesco Cristofaro
www.donfrancescocristofaro.it