Politica

«Basta austerity» - Napolitano da Strasburgo


STRASBURGO, 4 FEBBRAIO 2014 – «Si ritiene che una politica di austerità a ogni costo non regga più, anche se era servita per il riequilibrio dei conti pubblici e non si poteva sfuggire a una disciplina di bilancio rimasta carente dopo l’introduzione della moneta unica», ha dichiarato Giorgio Napolitano a Strasburgo, intervenendo al Parlamento europeo.

Il Capo dello Stato, accolto con grande attenzione ed entusiasmo - a partire dal presidente dell'europarlamento Martin Schulz - ha affrontato vari temi, dall’austerity all’unione monetaria, soffermandosi lungamente sulle prossime elezioni europee, che rappresentano «un momento di verità da affrontare fino in fondo», in particolare, perché sono «evidenti le ragioni del disincanto» dei cittadini. «La sfiducia – ha aggiunto il Presidente - risiede nel peggioramento delle condizioni di vita nella maggior parte dell’Ue e nell’Eurozona. Il dato emblematico è l’aumento della disoccupazione e l’impennata di quella giovanile, quindi appare naturale che il tema della svolta abbia assunto una principale importanza».

Il discorso all’assemblea plenaria di Napolitano è stato contestato, quindi interrotto per un breve lasso di tempo, da alcuni eurodeputati leghisti - guidati Mario Borghezio - che hanno agitato cartelli con la scritta «Basta euro» e «Euro kills».
«Napolitano senza vergogna – ha commentato duramente il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini - chi ancora difende questo Euro che ha massacrato lavoro, stipendi e pensioni è in malafede. Il voto di maggio spazzerà via queste Euro Follie».[MORE]

Per il presidente della Repubblica le proteste della Lega nord all'Europarlamento sono «assolutamente marginali e modeste, sono le tradizionali proteste della Lega»; mentre Martin Schulz ha dichiarato di non avere «alcuna simpatia per coloro che violentemente e volgarmente la critica con l'unico obiettivo di aumentare la loro visibilità e di gettare il paese nel caos».

Nel suo discorso alquanto esteso Napolitano ha anche sottolineato che «All'Ue occorre una più forte coesione politica europea, e una più determinata leadership europea. Restano da vincere ancora dure battaglie politiche, se non contro possibili ritorni di nazionalismi aggressivi, certamente contro persistenti egoismi e meschinità nazionali, ristrettezze di vedute e calcoli di convenienza nelle classi dirigenti nazionali. Manca oggi la “vista lunga” a troppi leader europei, per insufficiente consapevolezza del declino che minaccia l'Europa». Concludendo, ha aggiunto che «E' nelle vostre mani, per gran parte nelle vostre mani, il compito di far nascere e crescere la dimensione politica dell'integrazione europea nella nuova fase di sviluppo che per essa si apre».


(Foto: rainews.it)

Domenico Carelli