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Basket - Serie A1, quindicesima giornata: Venezia passa a Milano, Avellino è "campione d'inverno"
NAPOLI, 15 GENNAIO – Grazie al successo sul parquet di Trento, la Sidigas Avellino si è garantita la certezza del primo posto al giro di boa stagionale, che vale anche la testa di serie numero uno nel tabellone della coppa, in programma a metà febbraio a Firenze. Ma è stata soprattutto la corsa agli ultimi posti in palio per la “Final Eight” ad animare questi ultimi 40 minuti del girone di andata, tra conferme e sorprese. [MORE]
A confermarsi, conquistando anzi il “titolo” di campione d’inverno, sono stati in primis gli Irpini, espugnando il PalaTrento col risultato di 83-94 al termine dell’anticipo di sabato. Come al solito, straordinario l’apporto di Rich (che stavolta ha messo a referto 33 punti), trascinatore dei suoi insieme a Leunen già dalla contesa iniziale; da evidenziare anche i 22 di Scrubb e i 18 di Filloy. A spegnere definitivamente le speranze dei Trentini di accedere alla Final Eight è stato un devastante parziale di 9-25 nel quarto periodo, nonostante un Sutton da 27 punti che si è dimostrato vera e propria spina nel fianco per gli avversari.
In fondo, cambia ancora una volta il fanalino di coda (ora nuovamente appannaggio di Brindisi), in virtù della vittoria casalinga di Pesaro (88-85) contro una brutta Dinamo Sassari, che resta così fuori dal tabellone della coppa a causa della classifica avulsa. Atteggiamento eccessivamente morbido in difesa per i Sardi, che hanno concesso 46 punti in un quarto agli avversari. Nonostante tutto, comunque, gli uomini di coach Pasquini sono riusciti a tenere il match in equilibrio sperimentando quintetti piccoli e punendo più volte dall’arco la difesa biancoblu. Sul -2 a 14’’ dalla fine, però, Bamforth ha gestito male un possesso importante, concedendo così a Pesaro i liberi decisivi che l’hanno portata sul +3 finale.
Ottima anche la vittoria della Virtus Bologna, che ha fatto proprio il derby emiliano contro Reggio Emilia col risultato di 85-75, completando una bella rimonta grazie alla spinta di Baldi Rossi e di A. Gentile, con 14 punti a testa. Nonostante il risultato finale negativo, tuttavia, la squadra di coach Menetti ha giocato una discreta partita, lasciando intravedere gradevoli trame offensive e mostrando un Markoishvili in gran forma con 25 punti e 6/8 dall’arco. Nella ripresa, però, soprattutto nel finale, si sono nuovamente palesati banali errori di concentrazione e lucidità, acuiti dalla serata no di Della Valle e White e dall’infortunio occorso a Wright.
La Vanoli Cremona invece sembra non essere più una sorpresa, dopo aver raggiunto la quinta vittoria consecutiva sul parquet di Capo d’Orlando (85-95), utile anche per l’accesso alla Final Eight. Appare sempre più evidente la mano di Sacchetti, che ha plasmato un roster certamente non partito ad inizio stagione con i migliori pronostici a favore e che invece si ritrova in zona playoff al termine del girone di andata. Mattatore della serata siciliana, oltre al solito Johnson-Odom (25 punti, 4 rimbalzi, 6 assist e 7 falli subiti), senza dubbio il gregario Gazzotti, con i suoi 10 punti, conditi da 5 rimbalzi e tantissima grinta messa in campo.
Campanello d’allarme a Varese, dove la Openjobmetis continua a precipitare in classifica dopo l’ennesima sconfitta, la quinta di fila (nonostante i Biancorossi facciano ancora peggio in trasferta, laddove hanno finora inanellato soltanto sconfitte nel corso di questo campionato). A passare a Masnago, stavolta, è stata l’Auxilium Torino (89-92), pur avendo subìto i ritmi alti di Varese praticamente per tutta la partita, ma soprattutto in un primo tempo al termine del quale il tabellone segnava 51 punti a favore della squadra di casa. La Openjobmetis ha però pagato dazio alla fine a causa di un’altra deludente prestazione in regia dello statunitense Wells (2/11 al tiro ed un solo assist), il quale continua a commettere errori macroscopici in momenti topici delle partite (in questa occasione, si è trattato di un’infrazione di 5” su rimessa in gioco dopo un timeout nel finale).
È tornata invece a ruggire la Leonessa Brescia al PalaGeorge, pur imponendosi a fatica sulla solita, coriacea, Pistoia (76-72), tornando così al successo dopo 3 ko consecutivi che stavano minando il morale della formazione di coach Diana. Ha ricominciato in effetti a farsi sentire il peso in attacco di Landry (19 punti), ma la Germani ha potuto contare anche su 14 punti di M. Vitali ed un’ottima prestazione di B. Sacchetti (4 pt, 7 rb, 3 as), i quali hanno aiutato i compagni con ottime letture nel finale, evitando con lucidità il tentativo di rientro in partita degli ospiti.
Soffertissima anche la vittoria di Cantù, che ha portato via i due punti dal PalaPentassuglia al termine di una spettacolare volata finale (86-88). Il protagonista, per Cantù, è stato Culpepper (18) con 11 punti consecutivi negli ultimi 5’, ma la giocata decisiva è stata la tripla di Thomas che ha fissato il risultato sull’86-88 ad 1’’ dalla sirena, strozzando in gola così l’urlo di gioia dei Pugliesi, che avevano effettuato un insperato sorpasso a 24 secondi dalla fine.
Nel posticipo di giornata, l’Olimpia Milano ha deluso ancora una volta le aspettative, perdendo in casa (80-84) lo spareggio contro la Reyer per la testa di serie numero 2 in ottica Final Eight. I Lombardi hanno ritrovato un ottimo Goudelock (28 punti con 6/10 da 3), protagonista insieme a Gudaitis (doppia doppia da 17 punti e 11 rimbalzi), ma sono poi caduti al fotofinish anche a causa di qualche errore di troppo al tiro, con Bramos che ha alla fine suggellato in contropiede la vittoria di Venezia. Decisive, probabilmente, anche le tipiche “difese miste” adoperate dalla Reyer per mandare in confusione l’attacco milanese (escludendo lo score di Goudelock, l’Olimpia ha infatti concluso con un 3/13 di squadra dall’arco).
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: web.legabasket.it