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Basket Serie A1, giornata 29: la lotta salvezza frena anche Venezia, riagganciata in testa da Milano

NAPOLI, 7 MAGGIO – Cambia ancora la testa della classifica nella prima giornata caratterizzata dalla piena contemporaneità, in attesa dei verdetti finali della regular season al termine della 30esima, tutta in programma mercoledì 9. Dopo l’allungo della Reyer nello scorso weekend, quando i Lagunari avevano passeggiato sull’Orlandina approfittando pienamente del sorprendente ko casalingo dell’Olimpia per mano di Pesaro, stavolta è toccato proprio alla squadra di coach De Raffaele cadere sul campo degli eroici Marchigiani, più vicini alla salvezza benché ancora in lotta con la Betaland per mantenere la categoria. [MORE]

Con la vittoria su Torino (98-95 dopo un overtime), Brescia ha agguantato matematicamente la terza piazza in classifica (che in questo momento, graduatoria alla mano, la porterebbe ad affrontare Varese ai quarti), pur avendo rischiato molto contro la compagine piemontese. Infatti, dopo essersi mostrata saldamente in vantaggio al termine del primo tempo, al rientro in campo dopo l’intervallo lungo la Germani è entrata in confusione, allontanandosi pericolosamente dai comandi fino ad andare in tilt soprattutto in fase difensiva, in particolare subendo nel terzo quarto più del doppio dei punti che aveva concesso agli avversari nella prima frazione di gioco. Lo sforzo messo in campo dai Torinesi per rimontare i padroni di casa non è però bastato e la fatica ha iniziato a farsi sentire nel corso del periodo supplementare, laddove la Leonessa è apparsa decisamente più lucida e rigenerata dalle giocate del nuovo acquisto Cotton (che ha chiuso con 23 pt e 7 as, dimostrando di poter fare la differenza anche nei playoff).

La HappyCasa Brindisi è invece riuscita a conquistare una sudatissima salvezza aritmetica, battendo Reggio Emilia 75-72 davanti al pubblico amico. Difese apparse decisamente da registrare nel primo quarto, se non addirittura approssimative, garantendo però divertimento ai tifosi presenti sugli spalti del PalaPentassuglia, appagati soprattutto dalla verve di Lydeka (che ha poi chiuso il match con 16 pt e 7 rb, di cui 4 offensivi). L’equilibrio non si è rotto neppure nel secondo quarto: le buone trame offensive del quintetto di coach Vitucci (che hanno anche portato a costruire ottimi tiri da 3 ed innalzare le percentuali dall’arco sino al 50%) sono state infatti quasi vanificate dall’eccessivo numero di penetrazioni facili concesse agli ospiti, rimasti a galla soprattutto grazie a Wright (16). Nel terzo quarto, i Pugliesi hanno improvvisamente accelerato, staccando gli avversari sul +20 al 22’, ma altrettanto repentinamente hanno staccato la spina rilassandosi e concedendo il fianco a RE, che ha messo loro paura risalendo sino al -1 al 35’. È a questo punto che è salito in cattedra Suggs (19), autore di una tripla importantissima dopo un’azione molto confusa, seppur sanzionato poi con un fallo tecnico per eccessiva esultanza, ma è stato in particolare l’ottavo rimbalzo catturato da D. Smith (15), nella lotta selvaggia accesasi sotto canestro dopo i liberi sbagliati da Lydeka, a mettere la parola fine al match e mandare in onda i titoli di coda.

Si è invece parecchio complicata la vita la Vanoli Cremona, che ha disputato a Varese una gara condita da parecchi errori e che con questa sconfitta (89-79) si trova ora virtualmente fuori dai playoff. La partita è stata giocata alquanto male dagli uomini di Sacchetti, senza il giusto approccio e quell’energia che sarebbe stata necessaria per superare una Openjobmetis a sua volta alla ricerca del pass ufficiale per la qualificazione. 18 canestri sbagliati da 2 ed altrettanti da 3 (con il 37% dalla distanza) e 10 palle perse complessive denotano indubbiamente una gestione della palla decisamente imperfetta, ma anche dal punto di vista mentale Cremona non ha praticamente mai dato la sensazione di poter portare a casa il risultato o comunque di rientrare in partita dopo lo svantaggio iniziale. Johnson-Odom (23) e compagni saranno ora costretti a tentare la difficile impresa di battere un’Orlandina all’ultima spiaggia e sperare contemporaneamente in buone notizie dai campi di Cantù e Reggio Emilia per agguantare la qualificazione alla fase finale.

Analoga situazione rischiosa per le V Nere bolognesi, forti però di due punti in più in classifica rispetto a Cremona, i quali sarebbero in questo momento sufficienti per ottenere l’ultima piazza playoff, in attesa delle gare dell’ultima giornata. La Virtus, così, può ancora sperare nonostante la sconfitta casalinga patita per mano della Scandone Avellino per 64-70. Nella gara contro i Lupi, comunque, coach Ramagli ha provato a rischiare schierando nel primo quarto sia un A. Gentile ancora non in perfette condizioni fisiche al rientro dall’ultimo infortunio sia il debuttante Wilson. Straordinari, dunque, per Aradori, divenuto leader e primo violino dell’attacco bolognese e che ha risposto alla grande con 22 pt e 5 rb, provando a ribattere colpo su colpo ai soliti, pericolosissimi, Rich (17) e Fesenko (15 pt + 15 rb, di cui 8 off, a tratti immarcabile per l’omologo di ruolo bianconero Lawson). Bologna non ha inoltre potuto beneficiare del solito apporto determinante di Slaughter, presto gravato dai falli e richiamato in panchina e successivamente protagonista di 4 palle perse sanguinose. La freddezza complessiva sotto canestro della squadra irpina ha poi fatto la differenza (58% dal campo contro il 46% delle V Nere, nonostante un numero di tentativi pressoché identico) ed ha consentito alla Scandone di portare a casa il risultato e di agguantare virtualmente la quarta piazza in classifica ed il fattore campo nel primo turno playoff, a meno di una sconfitta nell’ultimo turno contro Trento.

Nuovo, sorprendente, colpaccio per la VL Pesaro, ancora vittoriosa contro una “contender” per il titolo: dopo lo scalpo dell’Olimpia, i Marchigiani hanno ottenuto anche quello della Reyer Venezia, battuta 77-74 all’Adriatic Arena. Il nuovo miracolo consente così alla Victoria Libertas di tenere vive le speranze di salvezza, considerando la contemporanea vittoria dell’Orlandina. La gara di Pesaro si è decisa negli ultimi 30 accesissimi secondi, dopo un match equilibrato e giocato punto a punto dalle due squadre. Il rientrante Mika (21 pt ed 8 rb) ha spinto i suoi avanti sul 75-74, ma il bonus raggiunto nella casella falli avrebbe consentito alla Reyer di ribaltare nuovamente il punteggio, se l’ex di turno Daye non avesse perso banalmente palla sotto canestro lasciando scivolare via la sfera di gioco. Sul ribaltamento di fronte, ancora il decisivo Mika ha guadagnato un fallo ed ha segnato un altro punto dalla lunetta, lasciando a Venezia soltanto l’ultimo tiro della disperazione, fallito da Haynes. I Veneti hanno sicuramente pagato un fisiologico rilassamento conseguente alle fatiche di Eurocup, lasciando dominare gli avversari a rimbalzo (41-32). Meriti, però, vanno anche all’efficacissima difesa a zona della VL, che ha messo a nudo le difficoltà degli Orogranata al tiro dalla distanza (7/24 per un misero 29%), per la verità replicate dagli stessi Marchigiani (che hanno chiuso una serata da questo punto di vista decisamente nera con un pessimo 1/17, ovvero appena il 6% dall’arco), compensando però con grande grinta in ogni parte del campo.

I Bianconeri della DolomitiEnergia Trento hanno invece inanellato la settima vittoria consecutiva, la diciottesima in stagione, battendo Sassari per 87-81. Il successo è valso l’aritmetico piazzamento al quinto posto in classifica, che si tradurrà in un primo turno di playoff da disputare contro la Sidigas Avellino (paradossalmente da affrontare già nell’ultimo turno di campionato, in quella che sarà la sfida che determinerà il fattore campo nei quarti di finale). Per passare il turno contro Avellino e superare l’attacco a tratti spettacolare degli Irpini, Trento dovrà sfoderare un’intensità difensiva simile a quella mostrata nel match vinto contro i Sardi (cui sono stati concessi solo 30 punti nei primi 20’, oltre ad essere stati costretti a 14 palle perse e ad un 25% da 3). Le triple di Shields (21 pt complessivi), Flaccadori (20) e compagni, poi, hanno fatto il resto, sbarrando all’Aquila (5/8 di squadra dal perimetro nel solo ultimo quarto) la strada verso il successo.

Prova a crederci fino alla fine anche la Betaland Capo d’Orlando, che al PalaSikeliArchivi ha battuto Cantù 71-70 dopo un vero e proprio finale-thriller e può dunque ancora sperare nella salvezza. Grande cuore dei Paladini, che sono scesi in campo con grande voglia nonostante il divario tecnico e non si sono persi d’animo neppure una volta sotto di 16 lunghezze dopo l’ottimo avvio degli ospiti. I ragazzi di coach Mazzon si sono infatti rimboccati le maniche e possesso dopo possesso sono risaliti, fino a completare la rimonta impattando a quota 62 con due schiacciate consecutive di Faust (18 pt e 7 rb, 5 off), che hanno naturalmente infiammato il caldo pubblico siciliano. L’altro trascinatore è stato Atsur (anche per lui 18 pt e 7 rb), che ha consentito di ribaltare definitivamente il punteggio anche grazie a due triple importantissime dal punto di vista psicologico. Nonostante la bolgia del palazzetto e l’intensità difensiva dei padroni di casa, Cantù ha provato a recuperare nuovamente nell’ultimo quarto, sguinzagliando i soliti J. Smith e Culpepper (14 pt a testa), ma il fortino dell’Orlandina ha tenuto, mettendo in cascina i due punti.

Infine, l’Olimpia Milano è riuscita ad agganciare nuovamente la testa della classifica approfittando della sconfitta della Reyer, grazie al facile successo casalingo su Pistoia (101-74). I padroni di casa hanno agevolmente dominato il match sin dalle prime battute, penetrando a proprio piacimento tra le maglie della difesa a zona toscana. Anche sotto le plance non c’è stata partita (45-30 il conto dei rimbalzi), sfruttando soprattutto la fisicità di un super-Tarczewski (13 punti, 10 rimbalzi e 6 falli subiti in meno di 18 minuti), ma anche quella di Pascolo (10 punti ed 8 rimbalzi). Coach Pianigiani ha così potuto svuotare la panchina e ruotare tutti gli effettivi a sua disposizione (nessuno ha praticamente giocato più di 20 minuti di gara), tranne naturalmente l’infortunato Cusin. Altra buona notizia per l’Olimpia in chiave-playoff è senza dubbio la prestazione positiva di Micov (top scorer con 17 punti), che sembra aver ritrovato una condizione fisica ottimale dopo il rientro dall’infortunio. La prima classificata della regular season verrà decisa proprio al termine dello scontro diretto fra Venezia e Milano, che avrà luogo nell’ultima giornata e che rappresenterà un antipasto dei playoff, sebbene si tratti di una gara che difficilmente cambierà le sorti della stagione di ciascuna delle due compagini.

 

Francesco Gagliardi

 

Fonte immagine: basketnet.it