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Basket - Serie A1, giornata 22: Venezia e Milano non perdono colpi ed allungano sulle inseguitrici
NAPOLI, 19 MARZO – La ventiduesima giornata della regular season di Serie A1 ha arriso al duo di testa composto da Venezia e Milano, che sono riuscite ad allungare sulle principali concorrenti approfittando delle loro sconfitte. Con l’avvicinarsi del rush finale della stagione, sembrano essere i roster più lunghi e fisici a venir fuori e mettere la testa avanti in classifica, ma non è semplice evitare passi falsi contro le squadre coinvolte nella sempre più agguerrita lotta per i playoff. [MORE]
La stessa Olimpia Milano ha dovuto decisamente sudare per conquistare i due punti nell’anticipo contro una tignosa Aquila Trento, alla fine battuta 88-80 ma mai doma. Del resto, seppur a fronte del maggior tasso tecnico vantato dai Lombardi, senza coppe la DolomitiEnergia può concentrare tutte le energie sul campionato e questo può rappresentare un fattore determinante nelle gare contro squadre più impegnate (Milano è attesa da una doppia sfida di Eurolega in settimana). Peraltro, la compattezza e l’ottima difesa dei Trentini, con una grande capacità di cambiare accettando anche mismatch a sfavore, hanno difatti creato qualche problema all’Olimpia, priva tra l’altro di un giocatore come Theodore molto versatile e molto utile in queste situazioni. Per avere la meglio e piegare gli avversari, Milano ha dovuto cavalcare sino in fondo la grande performance di Micov (career high da 28 punti, con 5/7 da 2 e 4/7 da 3) ed il season high di capitan Cinciarini (14 pt con 6/6 da 2 e 5 assist); importantissima anche la presenza di Gudaitis (5 stoppate ed 8 rimbalzi), ma decisiva è stata la tripla di Goudelock a 26 secondi dalla fine che ha definitivamente chiuso la partita.
Nell’altro anticipo di sabato e dopo lo storico accesso alle semifinali di Eurocup, la Reggiana ha espugnato anche l’ostico PalaCarrara, riuscendo ad avere la meglio della TheFlexx per 74-78. Per la sofferta vittoria, sono stati fondamentali i 17 punti di De Vico (con l’83% dalla lunga distanza) ed il parziale favorevole di 20-8 della quarta frazione. Pistoia ha probabilmente pagato proprio il deludente ultimo quarto, nel corso del quale sono state evidenti alcune scelte offensive a dir poco discutibili che hanno condotto a diverse palle perse evitabili, così come da evitare sarebbe stato il fallo tecnico ravvisato dalla terna arbitrale nel flopping di Laquintana. La GrissinBon ha comunque nel complesso mostrato più determinazione nell’ottenere due punti con i quali è rientrata in piena lotta playoff, in attesa anche di recuperare la gara della scorsa giornata contro Brescia.
Ha perso terreno in classifica, invece, la Scandone Avellino di coach Sacripanti, sconfitta al PalaWhirlpool di Varese per 82-75. Per i Biancoverdi il match è iniziato e finito male: non dei migliori l’approccio mentale dei Lupi, troppo adagiati sul talento di Rich (22) ritrovatosi quasi a predicare nel deserto (con il solo Wells a fargli da spalla per alcuni tratti della partita). È stato vano, anche se emozionante, il tardivo tentativo di rimonta nell’ultimo quarto ed alla fine la Sidigas si è dovuta inchinare alla prestazione maiuscola di Okoye (26 punti col 75% dal campo + 8 rimbalzi), ben supportato da Avramovic (13 pt e 7 falli subiti) e Vene (12 pt e 5 as).
Sconfitta anche per la Germani Brescia, superata in casa da Bologna per 66-70 al termine di un match combattutissimo. Splendida la gara della Virtus, considerando anche le assenze di S. Gentile e Ndoja e gli acciacchi di Umeh e Lafayette, che hanno costretto tutti gli altri a dare tantissimo soprattutto difensivamente. Escludendo le alte percentuali del primo quarto, infatti, nel corso della gara l’attacco bresciano è spesso sbattuto sul muro eretto da coach Ramagli a protezione della propria area. Anche la difesa virtussina, però, nulla ha potuto contro la fiammata della Germani al 38’, quando l’ex di turno M. Vitali (22) ha infilato due triple consecutive rispondendo ai precedenti centri dalla distanza di A. Gentile e dello stesso Lafayette, che sembravano aver chiuso la partita. Nell’incandescente finale, poi, Moore è anche riuscito a portare i suoi a -2 a 5” dalla sirena, ma il fallo sistematico dei Lombardi non ha pagato ed Aradori ha segnato entrambi i liberi, fissando definitivamente il punteggio sul 66-70.
In coda, grande passo verso la salvezza per Brindisi, che si è aggiudicata lo scontro diretto con Pesaro, ribaltando anche il risultato dell’andata (93-83 il risultato finale). I padroni di casa hanno gettato le basi per la vittoria finale soprattutto nei primi due quarti, eccezionali sul piano difensivo (tenendo a soli 36 punti segnati l’attacco della VL). Al termine dell’intervallo lungo, però, Pesaro è rientrata in campo molto più determinata ed ha riaperto la gara con le triple di Clarke (16) e D. Moore (17), per poi farsi ancora più sotto raggiungendo il -3 all’inizio del quarto periodo. Dopo aver costruito diversi mini parziali per ridurre lo svantaggio, tuttavia, i Marchigiani sono arrivati un po’ sulle gambe alla volata finale ed hanno prestato il fianco agli avversari concedendo diversi spazi sfruttati appieno da N. Moore (22).
Sempre nel pomeriggio di domenica, la Dinamo Sassari ha riscattato la brutta sconfitta patita in Europe Cup contro Le Portel (costata l’eliminazione dal torneo) regolando Capo d’Orlando 89-103 al PalaFantozzi. In Sicilia, la gara è stata dominata dai Sardi sin dal primo quarto, mettendo in evidenza anche le gravi falle del sistema difensivo dell’Orlandina e tirando un profondo respiro nella corsa ai playoff. Stipcevic ha dato una grande mano giocando una gara di personalità, segnando 14 punti e distribuendo 7 assist, ma anche i vari Pierre (18), Jones (18) e Bostic (16) si sono esaltati, apparendo rinvigoriti dopo la prestazione decisamente sotto tono fornita mercoledì scorso in terra francese. Si è rivelata efficace anche la soluzione di emergenza adottata per sopperire all’assenza di Planinic, adoperando Polonara (20) come centro atipico in quintetti decisamente piccoli.
Agevole anche la vittoria di Venezia, che ha ottenuto contro Cantù (107-83) i due punti che le hanno consentito di tornare in vetta dopo il successo dell’Olimpia nell’anticipo. Spettacolare, per larghi tratti, la prestazione offensiva dei Lagunari, in grado di avere la meglio con facilità dell’agonismo della RedOctober. I campioni in carica hanno infatti sempre tenuto alti il ritmo e la fluidità di gioco, pungendo spesso in transizione dopo le tante palle perse (16 totali) ed i numerosi errori dall’arco dei Brianzoli (6/24 totali, dopo aver sbagliato peraltro 10 delle prime 11 triple tentate). Sono state anzi proprio 4 conclusioni mandate a segno dalla distanza dagli Orogranata a chiudere la partita e far alzare bandiera bianca agli ospiti (già a -23 a fine terzo quarto), aprendo ad un ultimo periodo di pura accademia, nel quale 6 giocatori della Reyer hanno raggiunto la doppia cifra personale (su tutti Watt, con 18 pt in 21’).
Infine, una grande Vanoli Cremona ha avuto la meglio della Fiat Torino (92-70) agguantando una vittoria importantissima per restare attaccata al treno playoff. La sfida è stata apertissima e divertente nel primo quarto, con i soliti Johnson-Odom e Martin protagonisti (rispettivamente, 20 e 24 pt alla fine), ma anche con la grande difesa di Ruzzier su Vujacic (complessivamente ingabbiato da coach Sacchetti e tenuto a soli 6 punti e 4 palle perse prima di essere espulso nel secondo quarto in virtù di un doppio fallo su Martin cui sono seguite veementi proteste da parte dell’ex Lakers). Con DJO in panchina per problemi di falli, nel secondo tempo Cremona ha dovuto affidarsi soprattutto a Fontecchio (13) per mantenere l’Auxilium a distanza di sicurezza, ma complice anche un vistoso calo offensivo degli ospiti gli uomini di Sacchetti sono riusciti a tenere sempre ben salde nelle proprie mani le redini della partita, chiusa poi definitivamente nell’ultimo periodo anche grazie agli ingressi di Gazzotti e Portannese, i quali hanno fornito nuova linfa su entrambi i lati del campo.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: legabasket.it