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Basket - Serie A1, giornata 17: cade Milano e Brescia sbanca Avellino, tornando capolista solitaria
NAPOLI, 30 GENNAIO – Nuovi ribaltoni in testa alla classifica della Serie A1 di basket, con la Germani Brescia che torna capolista in virtù della grandissima vittoria conquistata nello scontro diretto sul parquet del PalaDelMauro di Avellino, approfittando anche della sconfitta dell’Olimpia, caduta nel derby lombardo a Varese nell’ultimo posticipo della giornata. [MORE]
La diciassettesima giornata si è aperta con l’ottimo successo casalingo del BancoDiSardegna Sassari, che è tornato alla vittoria al PalaSerradimigni contro l’Auxilium Torino (92-80). La Dinamo ha offerto una prova di grandissima solidità, dilagando soprattutto nel secondo periodo dopo essersi accesa nel tiro dalla distanza (8/11 da 3, con 4/5 di Tavernari). Tra i Sardi, prestazione maiuscola di Pierre con 27 punti, 5/7 da due, 4/6 da tre e 8 rimbalzi. Torino, dal canto suo, ha retto un solo quarto alla maggior fisicità ed al miglior controllo del ritmo di gioco offerti dai padroni di casa, riducendo il passivo solo nell’ultimo periodo dopo aver faticato parecchio a trovare la via del canestro nel resto del match. Aperta, dunque, ufficialmente la crisi della Fiat, giunta al terzo ko consecutivo della gestione Recalcati tra Eurocup e campionato, ma rischiando soprattutto di perdere definitivamente contatto dal gruppetto di testa.
Vittoria in trasferta invece per la GrissinBon Reggio Emilia, che ha espugnato l’Adriatic Arena di Pesaro (96-104), lasciando così la VL ultima in classifica e ribaltando anche la differenza canestri dell’andata (-7). La gara è stata inizialmente molto equilibrata anche perché giocata ad un ritmo altissimo da entrambe le squadre. La difesa di Pesaro è sembrata però fare troppa acqua e con il passare dei minuti gli ospiti hanno iniziato a far valere maggior reattività e fisicità, tirando peraltro con più del 50% da 3 e segnando 14 triple. I due cecchini reggiani – Markoishvili e Llompart – si sono dimostrati implacabili (rispettivamente, 3/5 e 5/6 dall’arco), ma è stato probabilmente Mussini, una vera e propria sentenza, ad essere finalmente decisivo come ai tempi di St. John’s in NCAA, chiudendo con 18 punti e 4/5 da 3.
È di nuovo Brescia la regina momentanea del campionato, dopo essersi aggiudicata il big match di giornata al PalaDelMauro con una splendida vittoria sulla Scandone Avellino. I tifosi lombardi hanno potuto esultare con grande gusto, al termine di una gara molto sofferta ed altamente spettacolare, giocata da entrambe le squadre a viso apertissimo e chiusasi a favore degli ospiti solamente all’overtime con un punto di differenza (95-96), grazie alla super tripla di M. Vitali a 2” dalla sirena. Avellino era partita subito forte con la leadership di Filloy a dettare i tempi di gioco, finché Landry (22) è salito in cattedra rimettendo tutto in discussione dopo che i padroni di casa si erano portati sul loro massimo vantaggio (+16). La Scandone è rimasta aggrappata agli avversari con un Rich incandescente (29 pt e 7 as), agguantando il pari ad 85 che è valso l’overtime. Stesso schema nei 5’ supplementari, iniziati con una mini-fuga degli Irpini ancora con Rich e Wells (15), ma chiusi con il buzzer beater del più giovane dei Vitali dopo un inusuale errore dello stesso Rich al libero del potenziale +3.
La Virtus Bologna ha raggiunto Torino al quinto posto in classifica dopo la vittoria a Capo D’Orlando (69-86), in una gara in cui ha avuto in verità vita abbastanza facile. La Virtus ha presto messo la partita sui binari giusti tirando con l’83% da 3 nel primo quarto ed ha poi mantenuto comunque alte percentuali nel corso dei successivi 30 minuti di gioco, nonché un’intensità difensiva che non sempre gli uomini di coach Ramagli hanno mostrato in stagione. Nell’ultimo periodo, del resto, i paladini hanno anche perduto per infortunio Stojanovic, fino ad allora super con 24 punti, consentendo ad Aradori (21) e Lafayette (19 con 3/3 dall’arco) di amministrare tranquillamente il risultato.
Colpo grosso anche di Venezia, che ha vinto in Trentino (79-83) nella riedizione delle scorse finali scudetto, agganciando Avellino e Milano in classifica. La Reyer ha vinto di misura tutti e quattro i parziali mettendo in vetrina un super Bramos, che ha chiuso con 25 punti e 6/8 da 3, ma soprattutto l’atleticità di Watt (16 pt e 9 rb) con cui è stata contrastata l’encomiabile energia di Hogue e Sutton (rispettivamente, 13 pt e 8 rb e 17 pt e 9 rb) e la gran prestazione di Forray (21 pt col 50% dal campo). Trento ha pagato invece ancora una volta l’imprecisione ai liberi (19/28), costata parecchio contro una squadra sempre molto concentrata come Venezia. L’Aquila appare ora davvero in un momento stagionale difficile, se non in caduta libera (7 sconfitte di fila tra campionato ed Eurocup), staccata dalla lotta playoff.
Sorride anche Brindisi, che ha approfittato del disastro di Pistoia vincendo in casa per 88-74. La TheFlexx era nettamente e meritatamente in vantaggio fino ad inizio terzo quarto, ma con un pessimo atteggiamento, soprattutto nel reparto lunghi, ha consentito ai Pugliesi di rientrare in partita e rimontare. La difesa toscana non è riuscita a trovare alcuna contromisura per limitare Moore, spettatore non pagante nei primi due quarti, ma in grado di piazzare improvvisamente 19 punti in 10 minuti con un 5/5 da 3 che ha messo alle corde gli avversari. L’inerzia è cambiata completamente nell’ultimo periodo e Pistoia non è riuscita a tenere difensivamente neppure per limitare l’emorragia e difendere la differenza canestri dell’andata (+6).
Altra importantissima vittoria è quella di Cremona, che ha domato Cantù (109-100) al termine di una partita molto divertente. È apparsa senz’altro pesante per la RedOctober l’assenza di Burns, che si conferma troppo importante per il gioco e per le energie della formazione canturina, comunque in grado di mantenere a proprio favore la differenza canestri forte dei 17 punti di vantaggio con cui aveva chiuso il derby d’andata. La Vanoli è riuscita in ogni caso a conquistare due punti importantissimi in chiave-playoff, portando a casa la vittoria soprattutto grazie al tiro dalla distanza (13 triple realizzate), solito marchio di fabbrica delle squadre di Sacchetti. Spiccano le prestazioni di Martin (31 pt e 10 rb) e dell’immortale D. Diener (19), mentre non sono bastati a Cantù i 25 di Culpepper.
Diciassettesima giornata chiusa infine con la sconfitta di Milano nel derby a Varese (76-72), che conquista così punti vitali in chiave-salvezza, mentre l’EA7 non riesce a mantenere contatto con Brescia in testa alla classifica. L’Openjobmetis ha costruito il suo successo (contro l’Olimpia è il primo negli ultimi 5 anni) sulla difesa e sulla vena offensiva di Wells (trascinatore con 23 punti realizzati, frutto di un 8/13 dal campo, 6/6 dalla lunetta, 7 rimbalzi e 5 assist) e di Avramovic (18 punti con 6/11 al tiro). Gli ospiti hanno vissuto invece una serata da dimenticare (eccetto Micov con i suoi 18 pt), sparacchiando senza troppa efficacia soprattutto dalla lunga distanza (10/36). I grandi ex della gloriosa Varese Meneghin e Pozzecco, presenti in tribuna a Masnago, hanno probabilmente dato una scossa ai padroni di casa, apparsi davvero indomiti al cospetto di una grande squadra, consentendo così a coach Caja di battere il suo collega Pianigiani per la prima volta in carriera.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: vavel.com