Cronaca
Barriera al Brennero: lo sdegno della politica italiana
ROMA, 27 APRILE 2016 – Comincia a prendere forma il ”management di controllo” di confine attuato dal governo austriaco e che servirà a sigillare il confine con l’Italia per evitare massicci ingressi di migranti provenienti dal Belpaese. Si tratterebbe di una lunga rete metallica di 370 metri circa, che si svilupperà in larghezza e taglierà in due sia l’autostrada A22, sia la strada statale del Brennero. Saranno successivamente impiegati circa 250 poliziotti austriaci al valico del Brennero che effettueranno i controlli di confine decisi dal governo di Vienna. «In caso di necessità saranno inviati anche i soldati, ma la decisione spetterà al Ministero della Difesa. Si tratta di una normale rete e non di un filo spinato. Sarà allestita solo se necessario in caso di massiccio arrivo di migranti. L’Austria non intende isolarsi ma incalanare eventuali flussi di migranti», ha dichiarato Helmut Tomac, capo della polizia tirolese.
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E come era prevedibile, non si sono fatte attendere le reazioni della classe politica italiana. Toni duri sono stati usati dal premier Renzi, il quale ha definito l’ipotesi di chiusura dei confini del Brennero come «sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro». Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni invece, in un’intervista al quotidiano austriaco Die Presse, ha affermato: «confidiamo che Vienna non prenderà decisioni unilaterali nei prossimi mesi e che l’Austria continuerà a collaborare strettamente con noi nella crisi dei profughi». Duro invece il commento del ministro dell’Interno Angelino Alfano che avrebbe definito i comportamenti austriaci come «insensati». Mentre il presidente della Camera, Laura Boldrini, ha auspicato l’intervento di Bruxelles.
Alessio Crapanzano
(FOTO: ilmessaggero.it)