Cronaca
Bari, vescovo: ''La rimozione del parroco non compete al sindaco''
BARI, 28 DICEMBRE - La rimozione del parroco non compete al sindaco, è la posizione dell'arcivescovo di Bari-Bitonto, mons. Francesco Cacucci, in un'intervista a Tv2000 e inBlu Radio, in risposta al sindaco di Grumo Appula, Michele D'Atri, che aveva manifestato contro il parroco reo di aver invitato la popolazione ad una messa in suffragio al presunto boss della 'ndrangheta Rocco Sollecito, ucciso lo scorso maggio in Canada, l'incompatibilità con il territorio.[MORE]
L’arcivescovo ha sottolineato che ‘’Le norme disciplinari nei confronti di un parroco non devono venire dal sindaco ma dal vescovo. Non posso permettere che si confonda il ruolo del sindaco con quello del vescovo". Ha poi aggiunto: "Il parroco non doveva prendere questa decisione senza consultarmi. E affiggere un manifesto in cui il sacerdote invita la popolazione a partecipare alla celebrazione ha creato un grave scandalo. Il parroco ha commesso un grave errore, non solo per non essere stato prudente ma per aver firmato in prima persona il manifesto. Si poteva fare una preghiera ma in modo discreto. Non credo che ci possa essere una connivenza, si tratta soltanto di una mancanza di prudenza. La Chiesa non ha mai permesso una celebrazione pubblica nei confronti di chi si fosse macchiato di un delitto. In altri casi non è stato permesso nemmeno il funerale quando la persona defunta, pubblicamente si era espressa contro i dettami della Chiesa".
"In base alle disposizioni del Questore ho ritenuto che non fosse assolutamente opportuno celebrare questa funzione per non creare non solo lo scandalo ma anche il dubbio che una messa possa essere in onore di un mafioso", ha riferito mons. Francesco Cacucci in riferimento all’annullamento della messa.
Maria Azzarello