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ROMA, 19 OTTOBRE - "Il Governo non era semplicemente informato: era d'accordo. La mozione parlamentare non solo era nota al Governo, ma come sa chi conosce il diritto parlamentare, prevedeva che il governo desse un parere. Che c'è stato ed è stato positivo". Il segretario Pd Matteo Renzi, in un’intervista a Quotidiano nazionale, torna sul caso Bankitalia che ha scosso e diviso il partito. E sconfessa il retroscena pubblicato oggi da Repubblica, secondo il quale la sottosegretaria Maria Elena Boschi avrebbe messo a punto il testo votato dalla Camera senza informare il premier e il Quirinale. “L’esecutivo è fatto di persone serie, non danno parere positivo senza sapere di cosa stiamo parlando”, aggiunge Renzi. [MORE]
Intanto, fonti di Palazzo Chigi smentiscono le ricostruzioni, definite ”di vario segno”, apparse oggi sui quotidiani. Le stesse fonti sottolineano che sul tema della Banca d’Italia le decisioni del Presidente del Consiglio "saranno basate sulle prerogative a lui attribuite dalla legge ed ispirate esclusivamente al criterio di salvaguardia dell'autonomia dell'Istituto".
"Quanto all'autonomia del processo decisionale - continua Renzi nell'intervista a QN - noi rispetteremo qualunque scelta verrà fatta dalle autorità preposte sul nome del prossimo governatore. Auspico che scelgano la persona migliore: se il governo riterrà che la persona migliore sia l'attuale governatore ne prenderemo atto. Ma il rispetto istituzionale non significa non chiedere chiarezza rispetto a ciò che è successo. Noi abbiamo la coscienza a posto, spero che tutti possano dire lo stesso”.
L’ex premier risponde anche in merito alle dure critiche ricevute da Walter Veltroni e dal presidente emerito Giorgio Napolitano: "Mi spiace per le polemiche - afferma - anche se rispetto la loro opinione.
Ogni discussione aiuta a crescere, ma rimango stupito nel vedere reazioni così dure a un semplice atto parlamentare. O vogliamo dire che il Parlamento non può discutere?”.
“Noi non abbiamo una questione personale con il governatore Visco - aggiunge l’ex premier - il cui mandato scade per legge ad ottobre, dopo sei anni di lavoro alla guida della Banca d'Italia. Il Parlamento ha approvato una mozione con il parere positivo del Governo, una mozione in cui si esprime un giudizio su ciò che è accaduto in questi anni. O vogliamo far credere che in questi anni sia andato tutto bene? Qui non è in ballo il galateo istituzionale né la scelta del nome, ma il ruolo e la dignità del Parlamento”.
Claudio Canzone
Fonte foto: spoleto7giorni.it