Cronaca

Bankitalia, il richiamo di Napolitano sulla successione Draghi

Iseo, 1 Luglio - Naturalmente quanto prima si dovrà sostituire Mario Draghi alla guida di Bankitalia, lo esigono non solo la situazione economica internazionale ma anche i mercati. L'operazione poteva e doveva già essere conclusa da tempo, l'uscita di Draghi non è stata improvvisa, era risaputa, ricercata ed attesa. Ma ancora una volta la politica, o meglio la cattiva politica ha fatto sentire e fa tuttora sentire i suoi nefandi effetti. Attualmente i candidati sarebbero tre: Lorenzo Bini Smaghi membro del Comitato esecutivo della BCE, il direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli e il direttore generale di via Nazionale Fabrizio Saccomanni.[MORE]

E' evidente come la scelta di un qualunque candidato a Governatore debba avvenire nel più rigoroso rispetto di alcune regole e qualità essenziali: per prima cosa va salvaguardata l'autonomia di Bankitalia, poi la scelta del governatore deve assicurare capacità professionali, competenza, esperienza ed onestà. Tutte doti essenziali ed indispensabili che non possono essere sostituite dall'appartenenza ad uno schieramento piuttosto che un altro, da simpatie politiche, o peggio ancora da vincoli di amicizia e interessi personali. Vorremmo non fossero vere le notizie di stampa che parlano di un vero e proprio braccio di ferro tra il Governo e l'attuale vertice di via Nazionale.

Purtroppo però, a quanto sembra, le notizie diffuse hanno qualche fondamento. Ieri è intervenuto nel merito persino il Capo dello Stato. Giorgio Napolitano ha ricordato, con una nota durissima, come vada garantito nella nomina del governatore, il rispetto delle procedure, l'assenza di ingerenze politiche, e la salvaguardia dell'autorità e del prestigio di Bankitalia. Se anche il Presidente della Repubblica ha sentito il dovere e l'obbligo di intervenire, stabilendo alcuni confini, è perché un qualche limite si era già superato. Come sempre il lupo perde il pelo ma mai i vizi, non vorremmo che per salvare questi, anche in questo caso, si perdessero di vista gli interessi del paese e dei cittadini, proprio per questo ci affidiamo fiduciosi al Capo dello Stato.

Ivan Zatti