Economia

Banda larga: Finocchiaro, presto nuovo bando. Confronto aperto

 

ROMA, 21 GIUGNO. - "Il Mise avvierà presto un'ulteriore consultazione per dare il via al terzo bando cui potranno accedere tutti gli operatori, secondo quanto previsto dalla Commissione europea." Lo ha dichiarato nell'Aula della Camera la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, rispondendo durante il Question Time a un'interrogazione relativa al piano di realizzazione della Banda Ultra Larga.

"Il ministro dello Sviluppo economico conferma in ogni caso l'apertura ad avviare un confronto diretto con TIM e con tutti gli altri operatori al fine di chiarire ogni aspetto, in perfetta trasparenza, per costruire una rete efficiente per tempistiche e livello di servizio", continua la Finocchiaro.

Il piano "Banda Ultra Larga" sarebbe stato definito sulla base di un'ampia consultazione al cui suo esito, il governo ha individuato le aree di intervento pubblico e ha dato avvio alla gara. Già a inizio giugno dello scorso anno, gli operatori hanno potuto comunicare eventuali modifiche ai rispettivi piani di investimento.

La Commissione europea ha avallato la proposta, autorizzando il piano.

La ministra ha, inoltre, dichiarato "TIM, dopo avere partecipato a tutte le consultazioni pubbliche senza alcuna contestazione, ha partecipato al primo bando presentando proposte per tutti i lotti; con ciò, di fatto, confermando di non potere intervenire con risorse proprie nelle aree bianche. Il 5 dicembre, durante la fase di prequalifica del secondo bando, la società ha manifestato la volontà di prendere parte alla gara. Dopo soli 18 giorni ha invece comunicato di voler investire solo in una parte delle aree bianche, pari a meno del 10% di quelle oggetto del bando di gara, e di non essere più interessata ad alcune delle aree grigie nelle quali, invece, in precedenza aveva dichiarato di volere investire, escludendo in tal modo la possibilità di interventi pubblici in tali aree".

"Il Governo ha fornito immediata risposta alla società e ha ribadito di non poter ridefinire i contenuti oggetto delle lunghe e complesse procedure di gara, approvate anche in sede europea. La variazione del piano di investimenti comunicata da TIM il 23 dicembre prevedeva inoltre la copertura delle sole aree a più elevata redditività, con gravi ripercussioni economiche nella gestione della rete pubblica e forti rischi per il processo di digitalizzazione". [MORE]

Emanuela Salerno

Fonte immagine: www.dday.it