Banche: First Cisl, vero peso non è costo lavoro ma 10mld Npl

Banche: First Cisl, vero peso non è costo lavoro ma 10mld Npl
Tempo di lettura: ~2 min

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Banche: First Cisl, vero peso non è costo lavoro ma 10mld Npl. Romani, recuperare reddito con gestione paziente in house
ROMA, 7 GENNAIO - Il "vero peso sui bilanci delle banche italiane non è il costo del lavoro" ma le "svalutazioni degli Npl" giunte a 10 miliardi di euro nei primi nove mesi dell'anno e il cui recupero, se fosse "gestito in house proprio dai dipendenti, potrebbe dare reddito". Il sindacato First Cisl, nella sua analisi sui bilanci delle prime 5 grandi banche nei nove mesi del 2017 sottolinea come, agli 8 miliardi di utile realizzati dai cinque maggiori gruppi bancari italiani dei primi nove mesi del 2017, hanno dato un enorme contributo i 14,4 miliardi di commissioni nette che sono strettamente correlate al fattore lavoro.[MORE]

"Finiamola, una volta per tutte, di dire che il costo del lavoro è un peso per il sistema bancario - sottolinea il segretario generale Giulio Romani - Il vero peso sono le enormi svalutazioni pretese dai regolatori europei, col risultato che continuiamo a svendere npl che potrebbero invece essere recuperati attraverso una loro gestione paziente, ritornando a dare reddito".

L'utile, aggiunge Riccardo Colombani, responsabile dell'Ufficio Studi di First Cisl - "beneficia poi dei 527 milioni di calo del costo del personale a fronte di una riduzione di ben 7.786 addetti nelle sole big five, senza contare i tagli nelle banche acquisite da Ubi e da Intesa". Insieme, le commissioni nette e il minor costo del personale cumulano 15 miliardi, una cifra vicinissima ai 15,7 miliardi complessivi del risultato lordo di gestione. Quanto al costo del lavoro, il dato dei primi cinque gruppi è di 12,6 miliardi, che si confrontano con un margine di intermediazione di 36,3 miliardi".

"A bruciare redditività - rileva l'analisi della First Cisl - sono i 10,1 miliardi di rettifiche su crediti, non molto sotto
ai 10,5 miliardi dei primi 9 mesi del 2016". Da soli, sottolinea Colombani, "gli accantonamenti su crediti si mangiano una cifra superiore all'utile netto e che equivale al 70% delle commissioni nette e al 59% dei 17 miliardi di interessi netti raccolti dalle banche. Se gli npl fossero destinati alla gestione in house da parte di personale specializzato, invece che alla vendita più o meno obbligata, e gli accantonamenti potessero essere effettuati tenendo conto dei recuperi realizzati, gli utili tornerebbero a crescere, generando occupazione e sviluppo economico".

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

Leggi altri articoli

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.