Cronaca

Bancarotta: imprenditore arrestato dalla Gdf nel Cosentino

COSENZA, 19 APRILE - Avrebbero condotto una societa' al fallimento, per poi affidarne la parte sana ad alcuni familiari. Per questo i finanzieri del comando provinciale di Cosenza hanno eseguito l'arresto per bancarotta fraudolenta di un imprenditore della Presila cosentina, finito ai domiciliari, e tre interdizioni. Le indagini hanno portato alla scoperta di diversi beni immobili distratti dal fallimento. [MORE]

Si tratta di magazzini, terreni, quote societarie nonche' di denaro, titoli ed altri valori mobiliari nella disponibilita' dell'imprenditore che sono stati sequestrati in mattinata. I finanzieri hanno accertato il dissesto finanziario della societa' e, quindi, il depauperamento del suo patrimonio attraverso la cessione della parte attiva ad una nuova societa', formalmente intestata a familiari del titolare ma, di fatto, da egli stesso amministrata. Cio' avrebbe permesso di svuotare la vecchia societa' in forte esposizione debitoria. Contemporaneamente, i beni strumentali, i terreni e gli immobili, per un valore complessivo di circa 900.000 euro, erano stati distratti attraverso un complesso sistema di trasferimento fittizio, in favore della nuova societa' comunque riconducibile all'imprenditore, incaricata di alienare a terzi in buona fede (e, quindi, al riparo dalle pretese dei creditori) senza alcun ritorno economico per la fallita

La nuova societa', in sostanza, sin dalla sua costituzione, non aveva alcuna capacita' operativa, limitandosi ad operare come schermo di quella fallita per perpetrare le distrazioni fraudolente. Tra i creditori, fornitori esposti per circa 330.000 euro ed enti pubblici (Agenzia delle Entrate, Inps ed Inail) a cui la societa' fallita doveva circa 770.000 euro per il mancato pagamento delle imposte e l'omesso versamento di contributi per i lavoratori dipendenti.

La ricostruzione delle vicende societarie e' stata particolarmente difficoltosa perche' - hanno spiegato gli inquirenti - la documentazione amministrativo-contabile e' risultata distrutta e la sede della societa' risultava trasferita dapprima a Roma, e, successivamente, in Romania. Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cosenza, hanno consentito alla Procura del capoluogo bruzio di richiedere ed ottenere i provvedimenti notificati agli indagati, i quali devono rispondere dei reati di bancarotta fraudolenta e di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi. Parallelamente, l'opera della Guardia di Finanza ha puntato a ricostruire il patrimonio della societa' avviata al fallimento, disperso in piccoli rivoli, al fine di recuperare beni, denaro ed immobili anche per garantire e soddisfare i diversi creditori. (Agi)