Economia
Banca d'Italia: debito pubblico risale a 2223 miliardi a ottobre
ROMA, 15 DICEMBRE 2016 - Dopo il calo di settembre, torna a salire il debito pubblico che, a ottobre, si è attestato a 2.223,8 miliardi, in aumento di 11,2 miliardi rispetto al mese precedente. Questo è quanto rende noto la Banca d'Italia. [MORE]
Per l'istituto di via Nazionale, la variazione è dovuta all'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro per un valore di 8,4 miliardi, salite a 47,7 miliardi, nonchè dal fabbisogno mensile delle Amministrazioni pubbliche, aumentato di 2,9 miliardi.
In senso opposto ha operato l'effetto complessivo degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione del cambio dell'euro, che hanno generato un risparmio di 0,2 miliardi. Con riferimento ai sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 12,2 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 1,1 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza, invece, è rimasto pressoché invariato. In totale, nei primi dieci mesi del 2016, il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 51,1 miliardi.
Tranciate il commento di Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "Per fortuna il Quantitative easing non finirà nel marzo 2017 e proseguirà fino alla fine del prossimo anno, altrimenti sarebbero guai. Anche se non si è ritoccato il record storico, è molto grave che non si sia ancora iniziato quel percorso discendente promesso dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan per il 2016. Invece di approfittare dei bassi tassi di interesse e dell'abbassamento degli oneri per abbattere il debito, stiamo facendo come le cicale. Non si possono dare soldi a destra e a sinistra con interventi a pioggia e senza alcun riferimento al reddito Isee come abbiamo fatto nell'ultima legge di Bilancio".
L'associazione ricorda che nell'ultima legge di Bilancio appena approvata ci sono 120 interventi di spesa e che, nel solo 2017, per fondi ad hoc, sono stanziarti in totale un miliardo e mezzo di euro (1,513 mln), che salgono a 1 mld e 689 nel 2018 e a 1 mld e 886 nel 2019.
Daniele Basili
immagine da forexinfo.it