Cronaca
Bambino morto in metro, il tecnico: "Non mi pento di quella manovra, volevo solo salvarlo"
ROMA, 12 LUGLIO 2015 – “C’era la paura e il non sapere come finirà. In quel momento è difficile pensare. Quando c'è una persona intrappolata in un ascensore, non mi sto a chiedere quali sono le mie mansioni e in che ruolo mi trovo. Non potevo aspettare”. Queste le parole di Flavio Mezzanotte, il tecnico Atac indagato per la morte del piccolo Marco, precipitato nella tromba dell’ascensore della stazione metro Furio Camillo di Roma.
Secondo il tecnico, il suo era un tentativo, seppur fuori dagli schemi ordinari imposti dal protocollo, di rimediare ad una situazione che appariva pericolosa. La mamma di Marco, però, ha esplicitamente dichiarato di non nutrire rancori nei confronti di Mezzanotte e di chi, quel giorno, ha tentato di salvarli: “Chi ha soccorso lo ha fatto sicuramente in buona fede. Non ce l’ho con loro, saranno distrutti come me”, ha spiegato Francesca Giudice. [MORE]
Intanto, il sindaco Ignazio Marino ha firmato l’ordinanza con la quale si stabilisce una giornata di lutto cittadino per la morte del piccolo Marco: la data scelta è quella di domani, lunedì 13 luglio, giorno in cui avranno luogo i funerali del bambino. Ieri sera, intorno alle 21, sono stati molti i romani riuniti vicino alla stazione metro per una fiaccolata in onore di Marco e in sostegno ai genitori. Si tratta, d’altronde, di un gesto che segna l’apice di una serie di manifestazioni di solidarietà che hanno avuto luogo durante tutta la settimana: fiori, striscioni, peluche e candele occupano ormai buona parte dello spazio davanti all’ascensore e, a distanza di una settimana, non cessa il via vai della folla che si avvicina per lasciare un omaggio alla famiglia.
I funerali di Marco si terranno domani, in forma strettamente privata, presso il cimitero del Verano.
(foto: romatoday.it)
Sara Svolacchia