Baldelli: "A fianco della lotta degli agricoltori che erano al Brennero"
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PERUGIA, 5 DICEMBRE 2013 - Quest'oggi sul sito provinciale di Perugia è stato divulgato il seguente comunicato. “Sono senza se e senza ma a fianco della lotta degli agricoltori che in queste ore si sta svolgendo presso il Brennero: una globalizzazione gestita dall’alta finanza, dai potentati massonici , dalle multinazionali e mirante a snaturare e distruggere tradizioni, saperi, civiltà maturate in secoli e secoli di storia, sta mettendo in ginocchio in un sol colpo i Paesi del nord e del sud del mondo– afferma in una nota il capogruppo provinciale PRC, Luca Baldelli - Prodotti adulterati , malsani, inquinati vengono importati in Europa e in Italia distruggendo le produzioni autoctone , con la beffa di tasse crescenti a carico delle piccole e medie imprese agricole e di una politica creditizia assolutamente genocida , che fa piovere sistematicamente sul bagnato dando denaro in prestito a chi ce lo ha già e mettendo in ginocchio il tessuto produttivo reale.
Banche che, è bene ricordarlo, ottengono allo zero virgola qualcosa per cento denaro fresco dalla BCE lo rivendono a tassi elevati agli operatori economici e alle famiglie, quando non tengono chiusi i rubinetti (dopo aver preso fior di soldi pubblici nei salvataggi finanziari orchestrati dai Governi a partire dal 2008). [MORE]
E’ un sistema al quale è necessario dire basta, pena la rovina economica di interi Paesi , ricattati costantemente dall’arroganza e dalla sete di dominio di un’oligarchia che ormai ha esautorato ogni sovranità della politica: vanno prese misure protezionistiche per salvaguardare le produzioni alimentari europee , rafforzando il mercato interno e abbattendo importazioni di alimenti a basso costo , di più che dubbia qualità; va riformato il sistema del credito e della tassazione, incentivando chi fa agricoltura di qualità; va cambiato il meccanismo dei contributi all’agricoltura, attualmente sbilanciato e teso a privilegiare le grandi aziende in mano a pochissimi neolatifondisti; va lanciato un Piano nazionale per mettere a coltura ogni terreno disponibile, rilanciando la sovranità alimentare del Paese, condizione essenziale per la sovranità politica e l’indipendenza del medesimo; va eliminato lo scandalo delle terre di proprietà demaniale incolte . Si dia ai giovani la possibilità di tornare alla terra, madre di tutti noi, e di coltivarla con opportuni incentivi alla formazione di cooperative e aziende individuali.
Un Paese è sovrano solo se il pane lo produce sulla propria terra senza dipendere da nessuno : questo il messaggio di grande civiltà che gli agricoltori in lotta stanno lanciando a tutta l’Italia, all’Europa e al mondo. Io sto con loro” [MORE]