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Bagnasco contro Unioni Civili: "Un trucco per l'utero in affitto"

CITTÀ DEL VATICANO  - La legge sulle unioni civili "sancisce di fatto una equiparazione al matrimonio e alla famiglia" e "le differenze sono solo dei piccoli espedienti nominalisti, o degli artifici giuridici facilmente aggirabili, in attesa del colpo finale, così già si dice pubblicamente, compresa anche la pratica dell'utero in affitto, che sfrutta il corpo femminile profittando di condizioni di povertà". Sono le parole del presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, che critica la nuova legge durante il secondo giorno dell’assemblea dei vescovi.  [MORE]

Secondo l’arcivescovo di Genova, sono la fame, il gioco d’azzardo e la disoccupazione ciò che dovrebbe far preoccupare maggiormente il governo: “È su questi problemi che la gente vuole vedere il Parlamento impegnato senza distrazioni di energie e di tempo, perché questi sono i problemi veri del Paese, cioè del popolo”. "La povertà assoluta – ha ricordato - investe 1,5 milioni di famiglie, per un totale di 4 milioni di persone, il 6,8% della popolazione italiana! Mentre la platea dei poveri si allarga inglobando il ceto medio di ieri, la porzione della ricchezza cresce e si concentra sempre più nelle mani di pochi, purtroppo a volte anche attraverso la via della corruzione personale o di gruppo".

Bagnasco ha poi affrontato il tema della demografia, sottolineando come il calo delle nascite rappresenti un ulteriore fronte di preoccupazione per i vescovi: “Finalmente, dopo anni che lo richiamiamo, oggi perlomeno si parla di inverno demografico. La demografia è un indicatore decisivo dello stato di salute di un Paese. Che cosa sta facendo lo Stato perché si possa invertire la tendenza? Si avverte l’urgenza di una manovra fiscale coraggiosa, che dia finalmente equità alle famiglie con figli a carico. Gli esperti dicono che la messa in atto del cosiddetto `fattore famiglia´ sarebbe già un passo concreto e significativo”.

 

(fonte immagine civetta.tv ) 

Giuseppe Sanzi