Cronaca

Baby sitter calabrese difende una bambina e viene uccisa brutalmente

ROMA, 08 SET - E' stata uccisa da un uomo giovane, pare con problemi psichiatrici, che è entrato nell'abitazione dove lei lavorava come governante e baby sitter in Svizzera. La donna ha tentato di difendere la bambina a lei affidata, ma in casa - da quanto si è appreso - c'erano anche altri due piccini.

La vittima, secondo quanto hanno scritto alcuni quotidiani veneti che hanno dato notizia della tragica vicenda, è una donna di 46 anni, Teresa Scavelli, originaria della Calabria ma da lungo tempo trasferitasi nel veronese dove vivono il marito e tre figli maggiorenni.

L’omicidio si è consumato nella casa in cui Teresa Savelli prestava servizio come baby sitter e governante. L’omicida un uomo di 22 anni si sarebbe intrufolato nell’appartamento e avrebbe “ripetutamente colpito la donna al capo”, queste le parole del Ministero pubblico cantonale in un comunicato ufficiale.

Tra i due non sarebbero emersi legami: a quanto pare sia la scelta della casa sia quella della vittima sono frutto del caso. Stando a quanto emerso dalle indagini della procura, gli agenti giunti sul posto hanno intimato all’aggressore di fermarsi. L’uomo, però, non ha reagito alle sollecitazioni e ha continuando anzi ad infierire con violenza sulla donna.

A quel punto i poliziotti per fermare l’uomo hanno dovuto sparargli. Il giovane è deceduto sul posto, mentre la donna è stata trasportata subito in ospedale a causa delle ferite riportate alla testa. Il trauma cranico, però, era troppo grave e la donna ha riportato lesioni cerebrali irrecuperabili che hanno causato il decesso. La 46enne italiana era in compagnia anche di un’altra donna quando è stata uccisa.


Oggi a Palu' (Verona) si sono celebrati i funerali di Teresa che lascia il marito Salvatore Elia, e i figli Simone, Giuseppe e Sarah. Solo l'intervento della polizia elvetica ha messo fine alla violenza dell'aggressore che è stato ucciso dagli spari degli agenti quando purtroppo ormai per la baby sitter non c'era più nulla da fare. L'aggressore è uno svizzero, deceduto sul colpo.