Avvocato A&T - Omesso versamento dei contributi Inps: tutela del lavoratore
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
La crisi economica di questi ultimi anni ha messo e, tutt’ora mette in grave difficoltà l’impresa italiana; capita spesso che datori di lavoro, pur di “rimanere a galla”, non versano i contributi Inps ai propri dipendenti.[MORE]
Come verificare che la propria situazione previdenziale sia in regola? Il primo passo da fare, da parte del dipendente, è recarsi nella sede Inps più vicina e verificare direttamente che i propri contributi siano stati regolarmente versati dal datore. In alternativa, ci si potrà collegare al sito internet www.inps.it e, una volta richiesto il codice pin, accedere alla propria pagina personale e scaricare l’estratto conto.
Come agire se ci si accorge che i contributi non sono stati versati? E’ necessario verificare si i mancati versamenti riguardino contributi che dovevano essere versati più o meno di 5 anni fa. Nella prima ipotesi essi cadono in prescrizione con la conseguenza che l’Inps non potrà agire con l’azione di recupero verso l’azienda. Se, invece, sono passati meno di 5 anni il lavoratore dovrà informare l’Inps che, unitamente all’Agenzia delle Entrate, provvederà ad effettuare la verifica dei versamenti del datore di lavoro.
E’ possibile agire in via giudiziaria contro il datore di lavoro? Certamente! Il lavoratore potrà citare in giudizio l’imprenditore “sbadato” al fine di ottenere il risarcimento del danno. Occorre, tuttavia, sapere che l’azione giudiziaria non è esente da difficoltà dovute, in primis, alle lungaggini processuali e, ancora, al fatto che l’azione legale possa venire intrapresa solo quando il danno per il lavoratore si sia manifestato realmente, ovvero nel momento della pensione (questo è un orientamento che i giudici stanno seguendo da qualche anno a questa parte).
Oltre all’azione giudiziaria quali sono gli altri rimendi a tutela del lavoratore? Un altro rimedio possibile è il riscatto dei periodi di lavoro scoperti dal punto di vista previdenziale. Anche in questo caso, però, non mancano gli svantaggi: il lavoratore, infatti, dovrà versare una somma di denaro alquanto onerosa che varia a seconda del periodo a cui si riferiscono gli anni da riscattare. Il riscatto potrà essere richiesto solo a determinate condizioni quali, ad esempio, la prova dell’esistenza del rapporto di lavoro e l’iscrizione all’Inps durante il periodo in cui il datore ha versato i contributi. Si può fare presentare richiesta di riscatto in qualsiasi momento, anche una volta che si è andati in pensione.
Seguici anche su Facebook Avvocato A&T
Avv. Antonio Afeltra & Avv. Daniela Tassone