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"Ave, Cesare!" dei fratelli Coen, oltre i confini del cinema

AVE CESARE dei fratelli Cohen, la recensione - Quanti sono i luoghi comuni sul mondo del cinema? Quanti sono i segreti che si celano dietro una produzione cinematografica? Tanti, molti, moltissimi. Il trucco, in un film, è nel riuscire a raccontarli senza cadere miseramente nella tela del banalità e del “già visto” e, in questo, Ave Cesare! dei fratelli Joel e Ethan Cohen non ha fallito. L’ultima pellicola dei due fratelli del Minnesota non è sicuramente all’altezza di precedenti capolavori, come Fargo (1996), Il grande Lebowski (1998) o Il Grinta (2010), ma, complessivamente, non lascia delusi.

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La trama di questo film è piuttosto dispersiva ma si può racchiudere nell’idea: il cinema è come lo rende il cinema. Non è solo un film sulla produzione di un film, ma è una pellicola che include il cinema nel suo più ampio spettro, nei suoi stereotipi e in quello che era il cinema nella sua età d’oro.
Siamo negli anni ’50 e siamo a Hollywood. Mentre il mondo militare è impegnato nella scoperta di nuove bombe, Eddie Mannix (Josh Brolin) è impegnato a tenere sotto controllo quella grande macchina che è Hollywood. Mannix è un “fixer”, ossia il problem solving della produzione, colui in grado di nascondere tutte le situazioni potenzialmente scandalose, di gestire nuovi attori e di mettere d’accordo le varie parti in causa. Non a caso, infatti, è lui il collante delle storie che s’intrecciano nella pellicola e che possono essere racchiuse in tre macro racconti: la produzione del peplumAve, Cesare!”, che vede come protagonista principale Baird Whitlock (George Clooney), la gravidanza della nubile DeeAnna Moran (Scarlett Johansson) e l’ingresso nel dramma in costume dell’attore dei film western, Hobie Doyle (Alden Ehrenreich). Macro aree del cinema che s’intrecciano, creando altre storie e costruendo un’intera produzione nella produzione.



Inutile dire che il tema principale di Ave Cesare! è il cinema e, in particolare, i generi che lo costituiscono. Ogni storia è un genere, ogni genere crea una storia: la stessa figura di Mannix, presentata da una voce fuori campo, richiama alla Detective Story, un genere proprio dell’epoca in cui è ambientata la pellicola e tipico di un “fixer” che si muove nell’ombra e nasconde le tracce. Il genere del cinema è sicuramente il tema più sfruttato in questa pellicola: si passa dal peplum, al genere acquatico, fino al dramma, al western e al musical. Ma, non sono solo le categorie a essere vittime della costante ironia che pervade la pellicola, lo sono anche gli attori. Gli stereotipi, in questo film, creano una fiera ironica del luogo comune, che ha lo scopo principale di nascondere i temi più forti.
Infatti, sotto la vena ironica di Ave, Cesare!, si nascondono i temi caldi negli ultimi anni, tra i quali lo sfruttamento degli sceneggiatori, l’avanzamento delle nuove tecnologie che uccidono il cinema, l’omosessualità e, non meno importante, la religione. Il cinema non è cambiato, la società non è cambiata e il peplum, da cui prende il nome la pellicola, pone l’accento proprio su questo.

Temi molto forti e sentiti che, però, sembrano aver ottenuto – per dirlo ai tempi dei romani – un pollice all’ingiù da parte di spettatori e critici, i quali hanno trovato la trama troppo ricca e poco focalizzata. Tuttavia, una buona schiera di critici ha ritenuto spassosa la commedia e degna di nota: c’è chi ha notato l’amore dei Cohen per il cinema e chi ha posto l’accento sulla meravigliosa “fabbrica dei sogni” presentata. Dal mio canto, per l’ideologia sottile e per la forte vena ironica che nasconde il realismo e l’attualità del film, questa piccola merita almeno una visione.

TITOLO ORIGINALE: Hail, Caesar!
DATA DI USCITA: 10 marzo 2016
GENERE: Commedia
REGIA: Ethan Coen, Joel Coen
ATTORI: Josh Brolin, Ralph Fiennes, George Clooney, Channing Tatum, Alden Ehrenreich, Scarlett Johansson, Tilda Swinton, Jonah Hill, Dolph Lundgren, David Krumholtz, Clancy Brown, Frances McDormand, Fisher Stevens, Christopher Lambert, Patrick Fischler
SCENEGGIATURA: Ethan Coen, Joel Coen
MONTAGGIO: Ethan Coen, Joel Coen
FOTOGRAFIA: Roger Deakins
MUSICHE: Carter Burwell
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures
PAESE: USA
DURATA: 106 min

Erica Benedettelli

[Immagine da panorama.it]