Politica

Autovelox sulla litoranea San Cataldo - Otranto

LECCE, 26 GIUGNO 2014- Lo "Sportello dei Diritti" pubblica il provvedimento del Comune di Otranto che chiede la rimozione definitiva degli apparecchi installati sulla provinciale. Il presidente della Provincia ed il comandante della Polizia Provinciale prendano atto e comunichino l'annullamento degli atti e la restituzione dei proventi delle sanzioni pecuniarie già pagate per evitare migliaia di ricorsi.

Non solo lo stop annunciato lo scorso 18 giugno dei due autovelox sulla litoranea San Cataldo - Otranto nel tratto nei pressi dei laghi Alimini, ma in data odierna lo "Sportello dei Diritti" é in grado di pubblicare l'importante provvedimento del Comune di Otranto che ha avviato l'iter per la rimozione dei due apparecchi siti sul proprio territorio comunale. Nel provvedimento si evidenziano inequivocabilmente le anomalie circa la carenza di autorizzazioni all'installazione da parte della Provincia senza alcuna preventiva richiesta all'ente locale nel cui feudo sono poste le macchine. Inoltre, ricordando che la zona interessata é in area sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi del decreto legislativo n. 42/2004, viene sottolineata la necessità di una preventivo parere favorevole all'autorizzazione, da parte della Sovrintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici competente che difetterebbe nel caso di specie.

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Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” si tratta di un significativo passo nei confronti dei cittadini, ma siamo costretti a ribadire che risultano essere stati effettuati migliaia di verbali nel tratto interessato come risulta dalle centinaia di richieste d'intervento rivolte alla nostra associazione che ha provveduto a pubblicare sul proprio sito (qui) un'istanza in autotutela nei confronti del Comando di Polizia Provinciale confidando nel buon senso dell'amministrazione ed in un suo ravvedimento alla luce dei precisi rilievi mossi nei confronti dell'installazione dei due apparecchi di rilevazione elettronica della velocità. In tale ottica, ribadiamo l'appello al Presidente della Provincia e al Comandante della Polizia Provinciale affinché venga immediatamente comunicato l'annullamento a tutti coloro che hanno subìto tale ingiusto ed illegittimo accertamento per evitare la proposizione nei termini di legge di migliaia di ricorsi che andrebbero ad ingolfare la autorità amministrativa o l'ufficio del giudice di Pace preposti e che quasi certamente verrebbero accolti.

Resta, comunque, il nodo da sciogliere anche per le modalità di rimborso delle somme già introitate da parte della provincia e dei punti decurtati dalle patenti di guida di coloro che diligentemente si sono affrettati a pagare le sanzioni amministrative e a comunicare i dati della patente di guida del conducente, per i quali il percorso risulta essere più gravoso al fine di vedersi riconosciuta la restituzione di quanto versato.

(Notizia segnalata da Giovanni D'Agata)