Politica
Autonomia: Stefani, giusto parlarne in Aula ma poi intesa non emendabile
ROMA, 16 FEBBRAIO - "Io penso che sia del tutto corretto che su un tema di questa portata ci sia un coinvolgimento del Parlamento. E sono assolutamente a disposizione perche' questo coinvolgimento avvenga". Cosi' la ministra degli Affari regionali Erika Stefani in un'intervista a Il Corriere della sera. Nessuna battuta di arresto sull'autonomia delle Regioni, spiega la ministra leghista: la data del 15 febbraio "me la segnero' nei miei personali annales - ha detto -. Si e' ufficialmente chiusa la trattativa tecnica sull'autonomia. Ha richiesto 85 incontri serrati, alcuni dei quali durati otto ore. Abbiamo trattato su 23 materie per due Regioni e su 15 per l'Emilia. Abbiamo costruito la parte finanziaria e portato sul tavolo i temi chiusi. Ora, restano da affrontare alcuni nodi politici. Per dirla in un altro modo: abbiamo ben chiaro quello che si puo' fare, ora bisogna verificare quello che si vuole fare".
"Io non so se l'intesa sia emendabile: sono dell'opinione che non lo sia. E' lo stesso tipo di questione che esiste per i trattati internazionali o per gli accordi con le confessioni religiose. Detto, questo se esistono interpretazioni giurisprudenziali diverse, siamo pronti ad ascoltarle. Ma in ogni caso, prima della firma dell'intesa noi siamo assolutamente pronti al confronto con il Parlamento. Anche perche' siamo convinti che l'autonomia spaventi soltanto chi non la conosce".
L'obiettivo dei 5 Stelle e' quello di rinviare le autonomie a dopo il giro di boa delle europee? "Se questa fosse la volonta' - ha risposto Stefani - credo non sarebbe leale. Tutti i temi del contratto di governo, anche i piu' complessi, li abbiamo sempre affrontati e poi risolti". Anche in Forza Italia ci sono delle perplessita'. "Io ricordo che quando facevo campagna elettorale per il si' all'autonomia, c'erano anche i 5 Stelle, Forza Italia e il Partito democratico".
E i 5 stelle parlano anche di finanziamento delle Regioni sulla base del loro gettito. "Ed e' assolutamente falso - ha detto la ministra -. Credo sia un'opinione che nasce da chissa' quale vecchio testo... Sulla base dell'impianto concordato con il Mef sara' chiaro che non e' cosi': per le nuove competenze regionali si parte con la spesa storica il cui ammontare te lo trattieni dalle tasse che raccogli. Per lo Stato, saldo zero".
Fonte immagine (Libero Quotidiano)