Cultura e Spettacolo

Attualità di Santa Caterina da Siena

Il 29 aprile la Chiesa fa memoria di Caterina da Siena: una donna lontana da noi per distanza temporale , eppure una  voce che ancora parla ai nostri giorni inquieti :  in un tempo in cui gli odi mortali, la peste, la lebbra e il cancro facevano strage di anime e di corpi, la santa entrava nelle case dei contendenti per mettere pace, nei lazzaretti e negli ospedali per servire i sofferenti. Invito il lettore ad approfondire le guarigioni da lei operate, una luce di speranza nei nostri tempi flagellati dalla “peste” del coronavirus.

Inoltre, in un contesto storico che voleva  le donne socialmente e culturalmente sottomesse, Caterina scalò  cime inimmaginabili portando ogni donna e uomo  oltre ogni stereotipo e paura. Seppur semi‐analfabeta, fu protagonista di un’intensa attività di consiglio spirituale nei confronti di ogni categoria di persone: nobili e uomini politici, artisti e gente del popolo, persone consacrate ed ecclesiastici, compreso il Papa Gregorio XI che in quel periodo risiedeva ad Avignone e che Caterina esortò energicamente ed efficacemente a fare ritorno a Roma. Nelle sue lettere,  scritte per richiamare   persone molto influenti  ammonendo chi faceva il male ,  precise strategie retoriche quali l’espressione ricorrente “Io,  Caterina…”,  manifestano  la volontà decisa di una donna che si impone, trascinatrice,  perchè si sente chiamata da  Dio a ad una grande missione  profetica di guida  per i suoi fratelli  e sorelle: una pratica,  quindi, di grande autorità femminile. 

Caterina si prodigò tanto per la riforma della Chiesa perchè si sentì parte dell'intero corpo della Cristianità, responsabile dei mali che  la laceravano. Viaggiò molto per sollecitare la riforma interiore della Chiesa e per favorire la pace tra gli Stati :  oggi la Santa è Compatrona d’Europa,    Patrona d’Italia, ma anche Dottore della Chiesa:  e fondamento nella dottrina mistica di Caterina, fondamento dell’impegno  sociale,  è  il “conoscimento di sé e di Dio: è attraverso l'autentico riconoscimento di Dio che noi possiamo riconoscere in Lui la verità di noi stessi e della nostra vocazione, e arrivare all'autentico riconoscimento di Lui e in lui nei fratelli . Da questo  “ conoscimento di sé” (che possiamo rintracciare  in quel  partire da sé  del femminismo contemporaneo), dal concreto esserci di donne e uomini nella storia della salvezza,  possiamo ripartire per   re‐interpretare  responsabilmente le nostre vite, illuminati dal “genio femminile” di Caterina  .

 

Anna Rotundo