Attentato di Bangkok, dietro una "rete di persone". Ricompensa da un milione di Baht
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BANGKOK, 19 AGOSTO 2015 – Secondo la polizia thailandese ci sarebbe una “rete di persone” dietro la strage – al momento non ancora rivendicata – che ha sconvolto lunedì scorso la capitale del Paese, dove hanno perso la vita 22 persone, mentre oltre un centinaio sono rimaste ferite – un bilancio che continua drammaticamente a salire.[MORE]
Non avrebbe agito da solo il presunto attentatore, un ragazzo dai capelli rossi con una maglietta gialla, così come appare nei video delle telecamere di sorveglianza presenti presso il tempio induista di Erawan, dove lo si vede entrare e uscire di corsa pochi minuti prima dell’esplosione per lasciarvi lo zainetto che aveva sulle spalle (al suo interno, molto probabilmente, l’ordigno letale da 5 kg di tritolo). «Non lo ha fatto da solo, è sicuro. È una rete», ha commentato il capo della polizia Somyot Poompanmoung, secondo quanto diffuso dall'agenzia AP.
Sui media locali circola infatti la notizia di un presunto complice, un altro giovane, ripreso nello stesso video citato, però con la t-shirt rossa e dal comportamento a quanto pare sospetto.
Mentre prosegue la caccia all’uomo – le autorità thailandesi hanno fissato una ricompensa da un milione di Baht (la moneta locale) per chi darà informazioni utili alle ricerche – i monaci hanno riaperto al pubblico il santuario di Erawan colpito dall'attentato, presso il quale i turisti hanno deposto fiori in memoria delle vittime.
Domenico Carelli
(Foto: tgcom24.mediaset.it)