Estero
Attacco kamikaze ad Ankara: almeno 86 morti e più di cento feriti
ANKARA, 10 OTTOBRE 2015 – Due violente esplosioni, avvenute questa mattina nei pressi della stazione centrale di Ankara, a pochi secondi l’una dall’altra, hanno provocato almeno 52 morti e più di cento feriti. Ma il bilancio delle vittime sembra destinato a crescere. [MORE]
Centinaia di persone si erano riunite nella capitale turca per iniziare una manifestazione pacifista volta a chiedere la fine del conflitto ingaggiato dalle forze di sicurezza contro i separatisti curdi del Pkk, nel sud-est del Paese. Poco dopo le dieci, però, prima che la manifestazione avesse inizio, due kamikaze si sarebbero fatti esplodere, compiendo una strage. L’evento è stato annullato e gli organizzatori hanno invitato i partecipanti a tornare a casa, chiedendo, inoltre, a quelli che stavano raggiungendo Ankara da altre città di tornare indietro nel timore di ulteriori attacchi. Gli inquirenti sono a lavoro per chiarire se effettivamente si sia trattato di un attacco kamikaze, come riferito da alcuni media e ipotizzato da Kemal Kilicdaroglu, leader del principale partito di opposizione, il socialdemocratico Chp.
Il presidente Recep Tayyep Erdogan ha condannato l’attacco terroristico e ha assicurato che gli autori della strage saranno consegnati alla giustizia: «Qualunque sia l’origine è necessario opporsi a tutti i terroristi».
Intanto il premier ad interim Ahmet Davutoglu, ha convocato una riunione d’urgenza con i vertici della sicurezza, annullando gli impegni della sua campagna elettorale per i prossimi tre giorni. Tra i partecipanti alla riunione, come riferito dalla Cnn turca, il vice permier Yalcin Akdogan, il ministro della Sanità Mehmet Muezzionglu, il ministro degli Interni Selami Altinok, il capo della polizia, quello dell’intelligence e il sindaco di Ankara.
Sale dunque la tensione in Turchia, a tre settimane dalle elezioni politiche. «Stiamo assistendo a un enorme massacro. È una continuazione di quelli di Diyarbakir e Suruc», ha commentato il leader del partito filo-curdo Hdp, Selahattin Demirtas, riferendosi all'attentato avvenuto a un suo comizio a Diyarbakir alla vigilia del voto di giugno, che causò la morte di 2 persone, e a quello del 20 luglio a Suruc, in cui persero la vita 33 attivisti diretti a Kobane.
Aggiornamento ore 18.00: Sale a 86 morti e 186 feriti, di cui 28 gravi, il bilancio delle due esplosioni di stamattina. Tuttavia, secondo fonti del partito filo-curdo Hdp, il numero delle vittime sarebbe destinato a crescere ulteriormente, date le gravi condizioni di molti dei feriti trasportati in ospedale, alcuni dei quali stanno subendo delicate operazioni chirurgiche.
Intanto il premier turco Ahmet Davutoglu ha annunciato anche 3 giorni di lutto nazionale, affermando che «ci sono indizi seri» che confermerebbero che l'attacco sia stato compiuto da 2 kamikaze.
[foto: tgcom24.mediaset.it]
Antonella Sica