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Atletica, doping, l'agenzia Wada chiede la sospensione della Federazione russa
NAPOLI, 09 NOVEMBRE 2015 - Una commissione indipendente istituita dalla Wada, l'agenzia mondiale antidoping, ha chiesto la messa al bando della Federazione di atletica leggera russa, che implicherebbe l’esclusione degli atleti di Mosca da Olimpiadi, mondiali ed europei. Un’istanza frutto di un'inchiesta di 11 mesi. Le indagini hanno infatti avuto inizio nel dicembre 2014, quando un documentario trasmesso dal canale tedesco Adr dal titolo «Top-secret Doping: How Russia makes its Winners» portò alla luce, attraverso la storia di Vitaliy Stepanov e Yulia Stepanova (un dipendente dell'agenzia antidoping russa e un'ex-atleta squalificata per doping), il vasto e regolare uso di doping fra gli atleti russi.
In un rapporto di 323 pagine viene spiegato che la sospensione dovrà durare fino a quando Mosca non avrà fatto chiarezza sui ripetuti casi di doping che hanno coinvolto i suoi atleti. [MORE]
Il presidente IAAF, Sebastian Coe, ha così commentato il rapporto dell'agenzia antidoping mondiale che accusa il governo russo di 'intimidazioni' : «Le informazioni contenute nel rapporto Wada sono allarmanti. Abbiamo bisogno di tempo per analizzarle correttamente e comprenderne i risultati. Nel frattempo ho invitato il Consiglio ad aprire un procedimento nei confronti della Federatletica russa».
La Wada accusa la Federazione internazionale (Iaaf) e quella russa di carenze sistematiche nei controlli che «impediscono o diminuiscono la possibilità di un efficace programma anti-doping» per gli atleti russi. Inoltre, la Commissione, presieduta da Dick Pound, ha attaccato anche il governo russo, ritenuto complice di una diffusa pratica di doping con l'ausilio dei servizi segreti dell'Fsb, che avrebbero controllato il laboratorio antidoping moscovita anche durante i Giochi invernali di Sochi del 2014. Accuse dirette anche al ministro dello sport di Mosca, Vitaly Mutko, che avrebbe ordinato di «manipolare alcune specifiche provette» per le analisi antidoping.
La Russia, potenza mondiale dell'atletica leggera, rischia così che la Iaaf escluda i suoi atleti dalle maggiori competizioni internazionali. Nello scandalo sarebbero coinvolti cinque atleti e altrettanti allenatori russi per cui è stata chiesta la sospensione a vita. Implicati anche membri della Federazione russa, della Rusada, l'agenzia antidoping nazionale, della Iaaf e della Wada.
L'avvocato canadese Richard McLaren, uno dei tre membri della commissione d'inchiesta indipendente della Wada, ritiene che lo scandalo sportivo denunciato potrebbe essere «ben più grande anche di quello che ha coinvolto la Fifa qualche mese fa, poiché non riguarderebbe solo la parte amministrativa e organizzativa dello sport ma anche i risultati registrati negli ultimi anni».
[foto: gazzetta.it]
Antonella Sica