Estero

Atene: ancora scontri a poche ore dal voto per il piano di austerity

Ancora scontri in un’Atene dilaniata dai contrasti oltre che dalla crisi; migliaia i cittadini radunatisi stamattina davanti al Parlamento, dove tra poche ore si vota per l’approvazione del nuovo pacchetto di misure di austerity, che deve passare al più presto, pena la bancarotta. Continuano lanci di lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine per tentare di disperdere i manifestanti, in questo secondo giorno di sciopero generale, che si conferma come ieri ad altissima tensione. [MORE]

Meno di ventiquattro ore fa, infatti, si erano verificati altri tafferugli dopo che alcuni gruppi di dimostranti si erano staccati dalla manifestazione pacifica dei sindacati, che protestano contro tagli di 28,4 miliardi di euro e privatizzazioni per portare 50 miliardi nelle casse dello stato entro il 2015; 270 persone erano rimaste ferite, ventidue i fermi e quindici gli arresti, con uno schieramento di almeno 5000 agenti anti sommossa.

E la situazione non è cambiata di molto, con i dimostranti che da stamattina accerchiano il Parlamento, per tentare di impedire ai deputati di entrare e votare per il nuovo pacchetto di tagli; un’approvazione che deve arrivare, ricorda  il primo ministro George Papandreou, che dopo il rimpasto di governo, torna a spiegare come non esista un “piano B” per salvare la Grecia dal default.

Ma l'arrivo dei fondi dall'Unione Europea, che sbloccherà il prestito solo in seguito all'approvazione della misura, appare sempre più a rischio; già tre tra i socialisti hanno dichiarato di voler votare contro, lasciando così il governo con una maggioranza più incerta del previsto.

Simona Peluso