Politica
Asti, arriva il registro delle Unioni Civili
ASTI 27 SETTEMBRE 2015 - Dopo Alessandria, Biella, Torino, Verbania, e Vercelli anche il Comune di Asti ha istituito dallo scorso 22 settembre il Registro delle Unioni Civili in Piemonte con 18 voti favorevoli e soli 5 contrari. La questione dei diritti delle persone LGBTI non può più essere considerata una questione etica, come ancora dicono gli ostruzionisti in Italia, ma è un tema che riguarda invece diritti umani universali dal quale si può misurare il grado di democrazia del Paese, con il chiaro obiettivo di rimuovere qualsiasi forma di discriminazione ancora esistente, per realizzare condizioni di pari opportunità, libertà, uguaglianza e solidarietà. [MORE]
L'importanza dei registri comunali delle Unioni Civili sta tutta nel fatto che in questo modo i Comuni permettono anche alle coppie non sposate, siano eterosessuali o gay, l'accesso ad alcuni diritti di pertinenza del Comune.
Tra i più importanti la possibilità di partecipare ai bandi pubblici pubblicati dal comune, per esempio quelli riguardanti le case popolari, sanità e servizi sociali. In nessun modo, invece, le Unioni Civili danno la possibilità di assumere lo stesso cognome, di adottare bambini, di regolare le eredità tutte quelle voci che sono materia regolata ancora solo dal matrimonio.
“L’Associazione Nazionale ANDDOS – afferma il presidente Mario Marco Canale – a nome dei nostri 135.000 associati, ringrazia il Sindaco Fabrizio Brignolo, l’Assessore Maria Bagnadentro ai Servizi Demografici ed i diciotto consiglieri votanti che hanno permesso l’approvazione del registro delle unioni civili: un atto di giustizia e di civiltà nella giusta sintonia anche con gli altri Comuni del Piemonte. Un segno di umanità, di democrazia, di emancipazione anche culturale che ci avvicina ai Paesi più moderni, dando finalmente pari diritti a tutte le coppie che scelgono di unire e condividere le proprie vite”.
“ L’uguaglianza va costruita con impegno attraverso il riconoscimento dei diritti delle persone, evitando incomprensioni e conflitti – aggiunge l’avvocato Antonio Bubici - una società più equa e più giusta deve essere un obiettivo primario, per valore umano e morale:”.
Marco Tosarello
(notizia segnalata da Ufficio Stampa ANDDOS)