Assolto don Cannizzaro, ex cerimoniere vescovo Reggio
Cronaca Calabria

Assolto don Cannizzaro, ex cerimoniere vescovo Reggio

mercoledì 16 luglio, 2014

REGGIO CALABRIA, 16 LUGLIO 2014 - Il tribunale di Reggio Calabria ha assolto dall'aggravante mafiosa, e rilevato al contempo la prescrizione per falsa testimonianza, l'ex cerimoniere del vescovo, don Nuccio Cannizzaro, ex parroco del quartiere reggino di Condera coinvolto in una presunta vicenda di 'ndrangheta che aveva suscitato molto clamore. Stasera il tribunale collegiale (Andrea Esposito presidente, Maria Teresa Gentile e Salvatore Pugliese a latere), ha pronunciato la sentenza nel processo "Raccordo-Sistema", celebrato con rito ordinario. Tutti gli imputati sono stati assolti dai reati di mafia o dalle aggravanti mafiose.

La Corte ha distribuito assoluzioni a pioggia, anziche' le pesanti condanne richieste dal pm della Dda reggina Stefano Musolino. Gli unici tre condannati sono Santo Crucitti e suo nipote Antonio Gennaro Crucitti, ciascuno a 4 anni di reclusione per intestazione fittizia di beni, e Fortunata Loredana Barchetta a 2 anni di reclusione. Per Santo Crucitti, che secondo l'impianto accusatorio era il presunto boss del locale di 'ndrangheta di Condera, il pm aveva chiesto una condanna a 24 anni di reclusione. Sono invece stati assolti Francesco Gulli', ex direttore della filiale reggina della Banca Popolare di Lodi; Michele Crudo, Carmine Polimeni, Domenico Polimeni, Consolato Marciano', Nicola Pellicano'. Assolto dall'aggravante mafiosa anche l'ex cerimoniere: per lui, una volta caduta l'aggravante, e' intervenuta la prescrizione per l'accusa di falsa testimonianza. Tre anni e sei mesi, era stata la richiesta di condanna del pm nei confronti dell'ex parroco di Condera[MORE]

Don Nuccio era stato rinviato a giudizio dal gup nel contesto del processo scaturito dalle operazioni 'Raccordo' e 'Sistema'. Era accusato di false dichiarazioni all'avvocato. I fatti che avevano coinvolto il sacerdote avevano avuto inizio nel 2004, anno in cui l'imprenditore Tiberio Bentivoglio si rivolse a don Cannizzaro affinche' svolgesse il ruolo di assistente spirituale di una associazione socio-culturale. Una richiesta cui il prete avrebbe opposto un rifiuto, accompagnato dall'invito a non dar seguito alla realizzazione della onlus. Sulla base di quanto ipotizzato dalla Procura della Repubblica, il parroco, in un colloquio con il presunto boss di Condera, Santo Crucitti, ed avente ad oggetto quanto sostenuto al suo avvocato, gli avrebbe riferito: 'Vai a leggerti le carte e vedrai come ho testimoniato a favore tuo'. Parole captate nel corso di una conversazione intercettata all'interno dell'automobile del presule e a proposito delle quali lo stesso don Nuccio Cannizzaro aveva fornito la sua versione quando fu sottoposto ad interrogatorio. L'imprenditore Bentivoglio e' impegnato in una lotta contro il racket, ha denunciato i suoi estorsori e, oltre ad essere stato vittima di un tentato omicidio, e' stato destinatario di numerose minacce e danneggiamenti.(Agi)


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