Pubblica Istruzione

Associazione Ulixes: "La scuola è un baluardo della democrazia"

Riceviamo e pubblichiamo

Sulle proteste del mondo della scuola e dell'università di questi giorni

Le manifestazioni studentesche di questi giorni hanno dato prova che la scuola Italiana non è morta e che anzi vive e spera attraverso le voci dei tanti studenti di scuole medie e superiori, di tanti studenti universitari, professori, ricercatori, dirigenti che a gran voce gridano il loro dissenso contro una “riforma” che punta a scardinare i principi Costituzionali della formazione nel nostro Paese.

I tagli all’istruzione, elemento centrale di una riforma, che proprio per questo motivo non potrebbe essere definita tale, rendono il sistema d‘istruzione e di ricerca Italiano uno dei settori più a rischio.[MORE]

Aumento della disoccupazione - che non colpisce solo i giovani precari ma tutto il mondo della scuola - diminuzione del tempo scolastico, blocco delle carriere universitarie, mancanza di fondi per le attività didattiche e di ricerca e per il mantenimento delle strutture e dei locali, sedi di università e scuole, aumento delle tasse scolastiche e universitarie: queste le conseguenze immediate della Riforma.

Al suono della prima campanella le scuole secondarie superiori questo anno si sono trovate nel caos generale tra l’incredulità di docenti, studenti e anche dirigenti che hanno dovuto fare i conti con prime classi di 35 alunni, ore necessariamente di 60 minuti, 50 giorni di assenza come termine massimo per le bocciature, riduzione delle ore di lingua straniera, riduzione al minimo del materiale didattico per evitare sprechi e costi aggiuntivi. Quando una scuola pubblica è costretta a far portare da casa i banchi, le sedie e la carta agli alunni delle elementari equivale a dichiarare il fallimento della funzione dello Stato. La scuola italiana, da cardine dell'Unità nazionale, è diventata come una nobildonna decaduta, con le vesti rammendate alla buona e il trucco fuori posto, che non sa più come mantenere la propria dignità. Come si potrebbe mai disincentivare in questo modo la dispersione scolastica? Come insegnare in queste condizioni il rispetto per le istituzioni e la legalità? Qui sta la gravità di quanto avviene giorno dopo giorno.

L’Associazione Ulixes, proprio in virtù della sua natura di associazione di giovani studenti, giovani del mondo dell’università e della ricerca, sostiene e supporta i tanti giovani catanzaresi, calabresi e italiani che si sono riversati nelle strade per testimoniare un malessere che attraversa trasversalmente il mondo della scuola.

L’Associazione sostiene ed è vicina alla protesta dei ricercatori della Facoltà di Giurisprudenza dell’UMG di Catanzaro e di tutte le altre università calabresi e italiane che ormai da settimane vivono in stato di agitazione, privandosi di una delle attività che maggiormente amano svolgere: l’insegnamento e la didattica frontale. Attività che, oggi, è svolta volontariamente dai ricercatori e che costituisce una risorsa non solo umana quanto economica per tutti gli atenei d’Italia.
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Un paese che non investe nell’istruzione e nella ricerca è un paese che non investe nel suo futuro. Sono, infatti, la scuola e l’università i luoghi preposti alla formazione della persona come cittadino consapevole dei propri diritti e doveri. E’ la scuola il luogo dove i ragazzi apprendono (o dovrebbero apprendere) i principi di legalità e democrazia che costituiscono le basi per una società civile e progredita; è la scuola il luogo deputato per la formazione della coscienza critica dell’uomo e del cittadino; è la scuola il primo momento di confronto e analisi consapevole della natura e del mondo.

I tagli al settore dell’istruzione e della ricerca sembrano celare un sinistro progetto di svuotare e indebolire le coscienze. Davanti ad un tentativo del genere anche Ulixes farà sentire la sua voce.

 


ASSOCIAZIONE UNIVERSITARIA CALABRESE ULIXES
www.associazioneulixes.org