Politica

Assistenza sanitaria anche alle coppie omosessuali. Ma solo in Parlamento

ROMA, 14 MAGGIO 2013 - Qualcuno lo ha già definito un caso di “casta” liberal e non sta suscitando poche perplessità, la richiesta dell’onorevole Scalfarotto (PD), approvata oggi dall’Ufficio di Presidenza della Camera, di estendere l’assistenza sanitaria integrativa (a pagamento) dei deputati anche ai conviventi dello stesso sesso. Si tratta di una modifica al regolamento del trattamento economico per gli onorevoli che, come esplicita lo stesso Scalfarotto: «può sembrare un semplice atto amministrativo e invece ha una valenza universale ». Secondo il deputato democratico infatti quest’azione interna al parlamento deve ora tradursi in chiave nazionale.

Scalfarotto già da tempo si è fatto portavoce di quella battaglia civile portata avanti in seno al parlamento dall’ex deputata Concia, con cui da anni chiedeva di estendere il “more uxorio” dei deputati a tutti i "generi". L’entità del fatto può divenire di vitale importanza per la spinta sociale di cui è impregnato ma solo se si evita di far diventare questa norma l’ennesima eccezione della casta, iniziando magari da questo momento una battaglia per i diritti civili di tutte le coppie e allargando tale concetto anche al di fuori dell’ambito parlamentare.[MORE]

La nuova norma sull’assistenza sanitaria integrativa estesa anche alle coppie omosessuali è stata votata unanimemente dal Partito Democratico, dal Popolo della Libertà e da SeL. Si è astenuto invece il MoVimento Cinque Stelle: «perché- ha spiegato Roberta Lombardi - è un privilegio della casta. Nelle assicurazioni esterne il convivente dello stesso sesso non gode dell'estensione delle coperture. Perchè alla Camera dovrebbe? È sempre la casta che vuole per sé i privilegi».

(FOTO DA: www.globalist.it)

Sergio Sulmicelli