Cronaca
Assisi, appello alla pace e all'unità mondiale di mons. Sorrentino
ASSISI (PG), 20 APRILE 2015 – Contro le persecuzioni dei cristiani, di cui sono vittime centinaia di migliaia di persone in ogni angolo del pianeta, si è levato - nel corso dell’ultima sessione sinodale - l’accorato appello alla pace e all’unità mondiale di monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, rivolto alla sua comunità, alla comunità internazionale e al mondo islamico.[MORE]
«Il Sinodo ci sta concentrando sul cammino della nostra Chiesa particolare - osserva mons. Sorrentino - ma l’orizzonte rimane quello della Chiesa universale. E nella Chiesa oggi ci sono membra che stanno soffrendo più delle altre, perché raggiunte da una persecuzione che sta facendo scorrere sangue in tanta parte del mondo e sta creando nuovi martiri. La nostra Chiesa di Assisi – sottolinea il vescovo - deve far sentire la sua voce. Purtroppo, nel panorama dell’opinione pubblica, è di scena il silenzio, o l’assuefazione, o la rassegnazione. La voce del Papa si è fatta sentire con forza, invocando una attenzione fattiva della politica internazionale, ma, finora, con scarsi risultati. La prima attenzione deve essere espressa nella preghiera, ma poi anche nel tenere alto il livello di informazione e di coinvolgimento».
Per il presule «le soluzioni non sono facili, e le risposte armate, che sembrano a prima vista le più necessarie o le uniche efficaci, sono anche le più equivoche e le meno convincenti. La storia degli ultimi decenni lo ha dimostrato. Ma forse si possono cercare vie efficaci anche su altro terreno, a condizione che la comunità internazionale trovi una rinnovata unità, e lo stesso mondo islamico faccia corpo nei confronti di questo fenomeno aberrante che si sta sviluppando nel suo seno, e che non va confuso con l’islam stesso».
Da sempre Assisi, ha ricordato mons. Sorrentino, «si pregia del titolo di città della pace, e qui accorrono, in diverse circostanze, uomini e donne di pace da tutto il mondo. Oggi pare che questo mondo di uomini della pace sia come nascosto, bloccato in uno strano silenzio. Noi Chiesa di Assisi, riunita in Sinodo, vogliamo unire la nostra voce a quella di Papa Francesco». Da qui l’invito a far «sentire alta la nostra voce», per fermare «l’ondata di persecuzione che sta devastando il cristianesimo del medio oriente e di altre regioni del mondo».
Domenico Carelli