Cronaca
Assennato all'incontro "L'Aria che tira": "Arpa Puglia continua a segnalare"
TARANTO, 23 OTTOBRE 2014 - E' partito oggi il ciclo di eventi "L'aria che tira" a Taranto. Si tratta di un ciclo di dibattiti aperti al pubblico voluti dalla redazione online de "Il Giornale di Taranto", che si terranno nella biblioteca comunale.
Al centro del primo incontro, la questione Ilva, analizzata dal Prof. Giorgio Assennato (attuale direttore di Arpa Puglia e inserito nel processo successivo all'inchiesta "Ambiente Svenduto"), il custode giudiziario Barbara Valenzano e Michele Tursi, moderatore del dibattito.[MORE]
"Situazione dovuta a decenni di inquinamento"
Giorgio Assennato risponde prontamente al moderatore: quella di Taranto non è una situazione attuale, ma "frutto di decenni di inquinamento senza controllo". Nel 2006, quando Assennato assume il ruolo di direttore dell'Arpa Puglia, l'agenzia regionale non ha nemmeno un laboratorio per verificare la concentrazione della diossina nel quartiere Tamburi, come chiedevano a gran voce già dall'anno precedente le associazioni ambientaliste.
A pochi mesi dal primo campionamento (per il quale si dovrà però attendere il 2008), inizia il lavoro del primo laboratorio, che a oggi, per Assennato, ha tutte le caratteristiche per diventare "un polo di riferimento per l'Italia Meridionale (...) con Taranto come sede principale e Metaponto come sede succursale, pronte per servire anche alla Calabria e al Molise".
Piccoli passi fatti solo nell'immediatezza del lavoro dell'Arpa Puglia: la legge nazionale, infatti, consente ancora oggi all'Ilva un'alta concentrazione di tossine, per "l'interesse strategico nazionale" del polo siderurgico, mentre le altre realtà che ruotano intorno devono, al contrario, tenere in conto una seconda legge regionale.
Infine, il decreto 155 dell'allora Ministro Prestigiacomo avrebbe per Assennato "posto la parola fine a qualsiasi metodologia tecnico-scientifica sull'argomento". Solo nel 2012 si poté iniziare a vedere se ci fosse un rapporto tra le emissioni e l'incidenza di alcune malattie sul territorio dei Tamburi, attraverso il Centro Ambiente e Salute di competenza regionale.
Oltre all'inquinamento, anche i rilievi risultano difficoltosi per l'Arpa Puglia: la denuncia arriva prima da una persona intervenuta al dibattito, che si chiedeva come mai si lavorasse ancora sulle centraline di rilevamento, poi dalla dott.ssa Valenzano, che spiega come l'Arpa abbia fatto tutto il possibile, denunciando eventuali manomissioni alle centraline stesse; così come per il fenomeno dello "slopping" (ovvero la sospensione e la fuoriuscita delle polveri nelle zone vicinissime al polo siderurgico), che, stando all'AIA, non dovrebbe più verificarsi.
Attraverso le immagini, Assennato spiega ai cittadini intervenuti all'evento che nei cosiddetti "winds days", ovvero nel 10% dei giorni dell'anno in cui il vento soffia da nord-est, i Tamburi sono avvolti da una sospensione di polveri: in attesa che i lavori vengano fatti, quindi, in tali giorni sarebbe preferibile ridurre la produttività delle acciaierie (invito fatto già nel 2009 che viene applicato solo oggi).
La situazione Ilva nel 2014
Il custode giudiziario Barbara Valenzano commenta, su invito del moderatore, la dichiarazione dell'ex commissario Bondi, che affermava come il 75% dei lavori di risanamento del siderurgico fossero già stati ultimati. Il custode giudiziario tiene a precisare che molti lavori sono andati a rilento e che, per molti di questi interventi, si dovrà attendere il 2016, se non il 2018.
Questo si verifica per venire incontro ai diversi decreti attuativi, che però non hanno tenuto in conto i costi che l'Ilva deve sostenere per ammodernare le strutture: sarebbe bastato creare degli "interventi intermedi" e "un controllo di sistema" nel frattempo, per dare già una prima risposta agli abitanti dei Tamburi.
Il 75% degli interventi resta comunque insufficiente a garantire un reale cambiamento tra Luglio 2012 e il 2014: sicuramente, i dati risulterebbero a oggi maggiormente positivi, poiché alcuni reparti delle cokerie sono chiusi e c'è da lavorare su tutti gli altiforni (il più grave è il numero 5).
Giorgio Assennato ha poi annunciato che, nei prossimi giorni, renderà noti, anche contro la volontà del commissario per le bonifiche, la documentazione presentata sui rilievi fatti sul Mar Piccolo. Anni fa era partita su questo punto la denuncia dell'oggi consigliere comunale Bonelli.
Annarita Faggioni