Cronaca

Assemblea regionale sindacale Cgil Flc a Lamezia: appello per una mobilitazione unitaria

LAMEZIA TERME (CZ), 26 SETTEMBRE 2015 - Il rinnovo del contratto e un appello per una mobilitazione unitaria con la partecipazione di tutti i lavoratori e tutte le sigle sindacali sono stati i concetti chiave emersi dall’assemblea regionale sindacale della Cgil-Flc, tenutasi a Lamezia Terme.  [MORE]

A rilanciare l’appello allo sciopero generale del pubblico impiego con manifestazione a Roma , previsto per il 24 ottobre, è stato il segretario regionale Gianfranco Trotta il quale ha ribadito che la mancanza dell’approvazione della mozione di incostituzionalità, presentata dai comitati degli insegnanti alla Regione, è stata per la stessa un’occasione persa. Nel corso dell’incontro si sono susseguiti i vari interventi tra cui quello della professoressa Rosanna Basso, rappresentante degli “Insegnanti Calabresi- Partigiani della Scuola Pubblica” e iscritta alla Cgil, la quale ha evidenziato le criticità della 107 soffermandosi sulla disparità dei contratti, sulle pseudo-soluzioni del precariato, sulla libertà di insegnamento, sulle scuole di serie A e di serie B, sulle deleghe in bianco e decreti attuativi.

La stessa, in rappresentanza dei collettivi, è passata alla lettura della mozione dei docenti nella quale si richiedeva lo sciopero generale, l’attuazione di ogni forma di opposizione alla legge e la costituzione dei comitati di lotta nelle scuole allargate all’esterno. Sulla stessa linea Rocco Tassone, nella doppia veste di iscritto al sindacato e portavoce dei docenti autoconvocati calabresi, il quale ha ribadito la necessità dello sciopero politico con tutte le categorie da attuarsi nella stessa giornata del 24 ottobre. Elisa Gambello della federazione di Reggio Calabria ha richiamato gli altri sindacati al rispetto delle contrattazioni unitarie e ha sollecitato la stesura di un documento unitario per una maggiore coerenza, organizzazione e responsabilità.

Pino Assalone, della federazione di Cosenza, ha ricordato che la riforma della scuola tedesca della Merkel introduce il criterio della competitività nel reclutamento dei docenti ai quali si confermano i contratti annuali sulla base del rendimento e della produttività. «Sarebbe dunque questa – ha precisato - la direzione verso la quale è orientato anche il nostro governo». Mimmo Pantaleo, segretario nazionale della Flc Cgil Scuola ha dichiarato che è in atto un attacco al diritto di assemblea e di sciopero e una tendenza ad isolare il lavoratore anche col jobs-act. Inoltre ha richiamato alla mente la sentenza con cui la Corte Costituzionale si è pronunciata positivamente sul ricorso promosso dalla Federazione contro il blocco dei contratti di lavoro del pubblico impiego con conseguente obbligatorietà del rinnovo del contratto sulla base del diritto di uguaglianza dei lavoratori. Il mancato adeguamento del contratto collettivo ai costi della vita ammonta ad un miliardo di euro in tre anni.

«E mentre lo stipendio degli insegnanti – hanno rilevato i docenti - sta subendo una continua perdita del potere di acquisto, con una decurtazione annua di circa 1000 euro netti per ogni lavoratore, il governo elemosina 500 euro per la formazione-aggiornamento, che dovranno essere spesi secondo precisi criteri, e restituiti se non vengono debitamente rendicontati entro agosto 2016. Una cifra di fatto irrisoria che non sopperisce ai mancati aumenti di tutti questi anni di contratto non rinnovato e che colloca i docenti tra i più sottopagati d’Europa. Ma i nostri sindacati - hanno concluso i docenti - forse avrebbero potuto fare di più prima, per evitare di trovarsi ora nella fase di contrasto alla riforma con ogni mezzo ed in ogni luogo».

Lina Latelli Nucifero