Cronaca

Assemblea generale della Fillea Cgil Sicilia, fari puntati sulla legalità

Legalità in primo piano per la Fillea Cgil Sicilia. Lanciato l’allarme sulle richieste (a tutt’oggi inevase) inviate nei territori attraversate dalle grandi opere - tra cui il raddoppio della Ragusana e i raddoppi ferroviari - della costituzione dei tavoli prefettizi in modo da accertare l’attuazione dei protocolli di legalità. L’obiettivo è: la verifica della presenza di intermediazione illecita di manodopera; il monitoraggio della popolazione del “settimanale di cantiere”; la trasmissione dati alla Cassa edile di riferimento; l’eventuale comminatoria delle relative sanzioni previste e le regolarità contributive dei lavoratori.

 

È quanto emerso negli interventi di tanti delegati, nel corso  dell’assemblea generale della Fillea Cgil Sicilia, che si è tenuta a Siracusa, alla presenza, tra gli altri, del segretario generale della Fillea Cgil Sicilia, Giovanni Pistorio; del segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, e del segretario della Fillea Cgil nazionale, Antonio Di Franco. Nel corso dell’assemblea generale della Fillea Cgil Sicilia, è stato anche approvato il bilancio preventivo 2025, illustrato da Salvo Carnevale, segretario organizzativo della Fillea Cgil Sicilia.

 

Il segretario generale della Fillea Cgil Sicilia, Giovanni Pistorio, ha improntato la propria relazione su tre punti: legalità,  convocazione dei tavoli sui flussi di manodopera e protocolli nelle prefetture «in modo da contrastare il fenomeno delle infiltrazioni criminali e delle “mafie Spa”». Secondo punto: «formazione enti bilaterali e attenta vigilanza su eventuali interessi illeciti nel settore della formazione professionale di settore e, infine,  sicurezza nei luoghi di lavoro in tutte le sue forme». Ma nel corso della sua relazione, Giovanni Pistorio ha dato spazio a diversi argomenti, tra cui la prossima richiesta di aumento salariale di 275 euro, in vista del rinnovo contrattuale dei lavoratori edili, e il caso politico del giudice Iolanda Apostolico a cui ha manifestato sostegno e solidarietà da parte della Fillea Cgil.

 

Il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, ha iniziato il suo intervento con apprezzamenti e ringraziamenti verso la Fillea Cgil, riconoscendo la straordinaria partecipazione della categoria, in tutte le sue articolazioni territoriali, allo sciopero del 29 novembre scorso. Quindi ha posto l’accento sulle campagne referendarie «e sul grosso impegno che ci attende nel 2025 per portare la popolazione alle urne e sostenere la grande opportunità della “svolta” del nostro Paese».

 

Ha chiuso il segretario generale della Fillea Cgil nazionale, Antonio Di Franco che, dopo aver ascoltato ben 20 interventi tra delegati, Rlst, attivisti sindacali e segretari generali Fillea di tutte le province della Sicilia, si è detto “soddisfatto” per lo svolgimento dell’assemblea generale e per esser diventati primo sindacato delle costruzioni in Sicilia. «Contrattazione, vertenza e stare dentro le bilateralità non sono solo questioni tecniche ma la cassetta degli attrezzi attraverso cui il sindacato migliora le condizioni dei lavoratori del settore – ha affermato Antonio Di Franco – così come la legalità non riguarda solo il Sud». Il segretario generale della Fillea Cgil nazionale ha incoraggiato ad alzare il livello delle denunce e affermato che «le imprese, soprattutto quelle che operano con lavori pubblici, non possono sventolare la bandiera della legalità se diventano covi di clientelismo, favorendo assunzioni di comodo». Infine, qualche battuta anche sul ponte dello stretto «dove è stato consentito che fossero assorbiti alcuni fondi di sviluppo e coesione, precedentemente destinati ad altre opere dell’Isola. Denunciamo, infine – ha affermato Di Franco - la necessità urgente che tutti i prefetti convochino i tavoli di monitoraggi dei flussi di manodopera previsti dai protocolli di legalità sottoscritti. Il controllo dei flussi della manodopera è lo strumento dove principalmente entrano le mafie e la malavita organizzata, serve una risposta vera. Ma legalità è anche l’applicazione del contratto di lavoro. C’è ancora troppo lavoro grigio e molto lavoro nero ed è emerso, anche dal dibattito odierno e dal confronto con i delegati» ha concluso Di Franco.