Estero

Assange, la Svezia fa cadere tre accuse

STOCCOLMA, 13 AGOSTO 2015 – Archiviate le accuse per molestie sessuali che pesavano, da ormai cinque anni, su Julian Assange, fondatore di WikiLeaks. Lo rende noto un comunicato stampa svedese.

Stoccolma è stata costretta a far cadere i capi di imputazione poiché la prossima settimana il caso sarebbe caduto in prescrizione. Secondo quanto redatto nel comunicato, Assange “ha evitato il procedimento rifugiandosi nell'ambasciata dell'Ecuador”, in cui si trova dal giugno del 2012.

Restano valide, invece, le accuse di stupro, presentate da due donne che sostengono di essere state violentate dal numero uno di WikiLeaks. Affinché un reato di stupro cada in prescrizione, infatti, sono necessari dieci anni, contro i cinque relativi alle molestie sessuali. In altre parole, la procura svedese avrà tempo fino al 17 agosto 2020 per indagare sul caso. [MORE]

In seguito all’annuncio, Assange si è detto “deluso” poiché “non hanno voluto ascoltare la mia versione dei fatti”. Secondo l’australiano, infatti, tutte le accuse non sarebbero altro che una montatura della Cia, creata allo scopo di neutralizzarlo. In particolare, Assange sostiene che il piano dei servizi segreti americani fosse proprio quello di ottenere l’estradizione in Svezia per poi convincere il governo a consegnarlo agli statunitensi. Proprio per questo motivo, l’uomo si sarebbe rifugiato nell’ambasciata ecuadoregna a Londra, rifiutandosi di tornare in Svezia senza prima una garanzia scritta con la quale Stoccolma si impegnasse a non consegnarlo agli Usa.

Mancando di questa garanzia, Assange è rimasto confinato nelle mura dell’ambasciata. Il ministro degli Esteri britannico, Hugo Swire, ha spiegato che “L’Ecuador dovrà riconoscere che la decisione di ospitare Assange più di tre anni fa ha impedito il normale corso della giustizia”.
 

(foto:europaquotidiano.it)

Sara Svolacchia