Asl, "cattive pagatrici": Maglia nera alla Campania
Economia Lombardia

Asl, "cattive pagatrici": Maglia nera alla Campania

lunedì 9 gennaio, 2012

MILANO, 09 GENNAIO 2011- Diffuso oggi uno studio effettuato dalla CGIA di Mestre riguardanti i tempi di pagamento applicati alle imprese fornitrici di dispositivi medici, “Solo due Asl su 286, pari allo 0,7% del totale, pagano le imprese fornitrici entro 60 giorni,così come previsto dalla recente Direttiva Europea che il nostro Parlamento deve ancora recepire. Queste due realtà meritano quanto meno una menzione: sono l’Azienda ospedaliera di Crema e l’Asl 16 di Mondovì. La prima salda i propri debiti in 46 giorni, la seconda in 23”, ha evidenziato Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre. [MORE]

Entrando nel merito della classifica, il primo posto di questa triste classifica se lo aggiudica l’Azienda sanitaria locale di Napoli 1 Centro: "per saldare le fatture emesse dai fornitori di dispositivi medici, questa Asl impiega 1.676 giorni (poco più di 4 anni e 7 mesi)". Segue in classifica, sempre un'Azienda Sanitaria campana, il San Sebastiano di Caserta, dove l’attesa è leggermente inferiore: "i pagamenti vengono onorati dopo 1.414 giorni (poco più di 3 anni e 10 mesi), mentre all’Azienda sanitaria provinciale di Crotone, ne occorrono 1.335 (3 anni e 8 mesi)". La Campania e la Calabria si dividono i primi dieci posti della suddetta classifica.

Tra le realtà sanitarie che onorano le fatture ricevute dai propri fornitori dopo mille giorni, si collocano: l’Ospedale Federico II di Napoli (1.321 giorni), l’Ospedale di Cosenza (1.257 giorni), l’Asl di Salerno (1.157 giorni), l’Azienda Ospedaliera Pugliese di Ciaccio-Catanzaro (1.038 giorni) e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza (1.033 giorni).

Se si fa riferimento ai tempi medi di pagamento ( dati ottenuti dalla media dei primi 11 mesi del 2011), al primo posto troviamo la CALABRIA com un tempo medio di 925 giorni. Seguono: CAMPANIA (771); LAZIO (387); SARDEGNA (312); PUGLIA (309); EMILIA ROMAGNA (288); SICILIA (285); VENETO (281); PIEMONTE (273); TOSCANA (246); ABRUZZO (217); LIGURIA (196); UMBRIA (161); MARCHE (157); BASILICATA (140).

Le tre più virtuose sono: TRENTINO A.A. con un tempo medio di pagamento di 92 giorni, segue il FRIULI V.G. (94) e la LOMBARDIA (112), con punte d’eccellenza a Bergamo, Brescia e Varese. Un po’ peggio l’Asl Città di Milano (113 giorni). A livello lombardo, ma ben al di sotto della media nazionale, il peggior risultato lo registra l’Istituto nazionale Tumori, con i suoi 184 giorni di attesa per saldare le fatture.

“Questa anomalia tutta italiana deve terminare. Questi ritardi influiscono negativamente sulla liquidità e stanno complicando la gestione finanziaria delle imprese fornitrici. Inoltre, questi effetti negativi sono aumentati considerevolmente proprio in questi ultimi mesi di recessione economica, visto che l’accesso a qualsiasi forma di credito è diventato più difficile. Di regola, le Pubbliche amministrazioni, godono di flussi di entrate certe, prevedibili e continui rispetto alle imprese private. Per questo non sono più tollerabili questi tempi di pagamento, oltre a mettere in grosse difficoltà le aziende interessate, moltissime Asl stanno creando delle distorsioni alla concorrenza non più giustificabili”, conclude Giuseppe Bortolussi.

(Fonte: CGIA di Mestre)

Rosy Merola


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