Cronaca
Asili nido, rette troppo elevate: nel bolognese 1.100 ritiri in un anno
BOLOGNA, 9 DICEMBRE 2013 – Nel corso dell'anno scolastico 2012/2013 sono stati 1.104 i ritiri registrati dai nidi d'infanzia nella provincia di Bologna. Questi i dati diffusi durante la Conferenza metropolitana dei sindaci tenutasi questa mattina, che ha fatto il punto sulla situazione dei servizi educativi destinati alla fascia 0 – 3 anni. Nel distretto bolognese le rinunce all'asilo nido da parte delle famiglie sono state 396, 246 in quello di Casalecchio, 127 a Imola, 185 nella pianura Est, 66 nella pianura Ovest, 50 a Porretta Terme e 34 a San Lazzaro.
Il 17% delle famiglie ha indicato come causa del ritiro problemi di natura economica ma secondo Anna del Mugnaio, dirigente del servizio politiche sociali di Palazzo Malvezzi, sarebbe «fuorviante indicare solo una causa economica» alla base del fenomeno. Per il resto, infatti, sono state segnalate le ragioni più disparate: dalle malattie dei bimbi ai cambi di residenza dei genitori. Il focus della Provincia pone l'attenzione soprattutto sul calo della popolazione 0 – 36 mesi, questo spiegherebbe la riduzione delle domande di iscrizione, che nell'anno scolastico 2011/2012 si attestavano a 6.351, mentre nel 2012/13 sono state 5.663, con un calo delle richieste pari al 10,8%.[MORE]
Se cala la domanda, diminuisce di conseguenza anche l'offerta. Infatti il 2012-13 ha registrato la chiusura di ben sette sezioni per un totale di 134 posti, 89 nei servizi pubblici diretti (41 a San Lazzaro, 22 nella Pianura Ovest, 17 a Casalecchio e nove a Imola), 30 nei servizi pubblici indiretti (15 a Casalecchio e 15 a Imola), e 15 nei servizi privati convenzionati (13 nella Pianura Ovest e due a Imola). Il dato più allarmante sarebbe il mancato pagamento delle rette degli asili da parte dei genitori, in quanto solo il 20 – 25% adempierebbe al proprio compito. Il resto rimarrebbe a carico della collettività, con le conseguenti riduzioni dei servizi e l'aliquota di prelievo fiscale a livelli insostenibili.
Secondo la presidente della Provincia, Beatrice Draghetti, «I servizi educativi per la prima infanzia sono una risorsa fondamentale per i bambini, le famiglie e non solo», e partendo da questo presupposto, nella seduta di oggi la Conferenza avrebbe approvato un ordine del giorno in cui si impegna a "potenziare gli sforzi per attuare il modello di governo che ha individuato gli ambiti-distretti quali aree ottimali della programmazione sovracomunale dei servizi educativi 0-3 anni" e ad investire sulla "omogeneizzazione delle modalità di erogazione dei servizi" . Provincia e sindaci, infine, intendono "approfondire le nuove problematiche legate al calo delle iscrizioni e dei ritiri", realizzare le linee guida regionali per la valutazione della qualità del servizio, e rafforzare l'intervento dei coordinatori pedagogici.
Stefania Putzu