Editoriale

Arti e mestieri risorgenti. La figura del CALZOLAIO

 Milano, 22 APRILE 2013-  Sappiamo qual è il mestiere più antico del mondo e di certo il più ricercato. Ma la mediocrità umana è un lato oscuro, la prestigiosa attività di un artigiano delle scarpe invece, è una sublima arte e non ha un’utenza assai meno trafficata della meretrix. Difficile crederlo, ma è così. Dalla fortunata storia di Ferragamo, che da dilettante ciabattino divenne un grandissimo artigiano delle stars hollywoodiane (la Mostra “Il calzolaio prodigioso” è in corso nella città di Firenze, presso Palazzo Spini, a cura di S. Ricci, S. Risaliti e L- Scarlini) la storia del lavoro del calzolaio continua ancora oggi. [MORE]Entusiasma, perché è un lavoro di astuzia (a volte le riparazioni sono una sfida di fantasìa) e rincuora, per coloro che non vogliono gettare scarpe di valore, spendendo o troppo poco per delle cineserìe di bassissima fattura o molto (per le medie scarpe o, “peggio”, per le migliori scarpe).

 

Il CALZOLAIO oggi è il fedelissimo per eccellenza: “segue i passi” di chi lo conosce, ascolta le richieste, sviluppa soluzioni, cerca di utilizzare i materiali migliori anche all’insaputa della clientela (all’insaputa, cosa più nobile). Ma qui parliamo di chi il calzolaio lo sa fare, che ha puntato sul mestiere, meglio se spinto da generazioni addietro e da una passione personale artistica.

Perché, se così non è, non abbiamo davanti un “calzolaio” ma quello che, nelle Puglie, viene chiamato “scarparo” (dispregiativo, a volerne sottolineare la superficialità e l’approssimazione). In questi tempi di crisi, chi sa “riparare” è una preziosa risorsa: non teorizza nulla, ma escogita e agisce. Perché le teorizzazioni non ci hanno portato da nessuna parte. La pratica, invece, porta “scarpe lucidate e nuove”*, che "portano seppur piano, ma lontano”.

RIPRODUZIONE RISERVATA: Anna Ingravallo

*cit. M° Artigiano Antonio Arcieri, attivo calzolaio di via Venini, c/c centro di Milano

 

 

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foto di copertina: origine www.donnafanpage.it