Economia
Art.18: No di Squinzi sul Tfr
ROMA, 04 SETTEMBRE 2014 - Prende la parola sull'art.18 il presidente di Confindustria Squinzi, che avverte: "Non regaliamo l'ultimo miglio alla paura" (fonte ANSA). Il riferimento è all'idea, ora al vaglio del Governo, di dare parte del TFR direttamente nella busta paga dei lavoratori.[MORE]
"Non è una legge a fare occupazione"
Secondo Squinzi, utilizzare il Tfr in questo modo significherebbe semplicemente radere al suolo le piccole e medie imprese che sono strozzate su più fronti: oltre alla recessione economica e alle tasse che gravano su chi fa impresa, gli imprenditori non reggerebbero l'ennesimo costo in busta paga per i lavoratori, pur garantendo tutte le tutele per il lavoro possibili.
Squinzi approfitta per dare un monito a chi ritiene l'impresa un luogo di oppressione: "Faccia un corso di formazione nelle nostre fabbriche" (fonte ANSA) replica e non basterà una sola legge per cambiare le cose. Squinzi auspica un riassetto totale, sia a livello nazionale che europeo. Il rigore viene definito troppo pressante e ostinato per essere una vera soluzione al problema della disoccupazione (soprattutto giovanile).
Anche chi crede nella scelta europea ora vede vacillare le sue convinzioni. La ricetta per la ripresa di Squinzi è scegliere dieci progetti concreti da portare avanti fino in fondo, ma il Governo Renzi dovrà avere il coragio necessario. Nel frattempo, oggi Confindustria boccia una soluzione (quella del Tfr) che darebbe solo una mano al Fisco italiano.
(Foto ilrumoredeinemici.it)
Annarita Faggioni