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Ars, inaugurata Giornata della Memoria. Ardizzone ricorda Chinnici: "Il pericolo è la rassegnazione"

PALERMO. 19 MAGGIO 2014 - Si è inaugurata oggi la manifestazione introduttiva della Giornata della Memoria all'Ars. Alla presenza degli studenti di sei istituti scolastici, e del Presidente del Senato Pietro Grasso, il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, ha tenuto un discorso. [MORE]

Ardizzone ha voluto, per prima cosa, proprio ringraziare il presidente del Senato per la sua presenza in Aula, "lo ha fatto con la sensibilità di chi ha dedicato tutta la propria vita alla causa e all’impegno in favore della legalità", ha dichiarato Ardizzone. "E' la seconda volta che il presidente Grasso ci onora della Sua presenza in questo Palazzo - continua il presidente dell'Ars -. Lo ha fatto alcuni mesi fa in occasione di un’altra ricorrenza: il trentennale della strage in cui persero la vita il Capo dell’Ufficio istruzione di Palermo, Rocco Chinnici, due agenti della scorta e il portiere dello stabile nel quale abitava il magistrato. E per questo gli sono profondamente grato".

Ed è proprio del giudice Chinnici che Ardizzone ha voluto parlare, definendolo un pò "il papà di Falcone e Borsellino, ma anche dello stesso presidente Grasso". "Fu proprio lui il primo magistrato a credere molto nella prevenzione e soprattutto nelle giovani generazioni, in voi ragazzi. Iniziò ad andare nelle scuole, nelle università a parlare di mafia e dei rischi che comportava. "Il pericolo maggiore è la rassegnazione. Senza una nuova coscienza, noi da soli non ce la faremo”, andava sostenendo. Era convinto, infatti, che la mafia non si combattesse solamente nelle aule di giustizia, ma anche in quelle scolastiche. Un pò come sosteneva Gesualdo Bufalino, secondo il quale, per sconfiggere la mafia, era necessario un esercito di maestri."

Rivolgendosi, poi, direttamente ai giovani Ardizzone ha fatto sapere della possibilità di finanziare, per la prima volta, dieci borse di studio intitolate proprio a Falcone e Borsellino, per "favorire lo sviluppo di una cultura antimafiosa nella società". "Voi che siete giovani - ha detto Ardizzone - avete il diritto - dovere di chiedere a noi, attuale classe dirigente, di lavorare al meglio per cambiare il vostro domani. Siete voi che dovete aiutarci. Ecco perché noi contiamo su di voi per un futuro migliore. Per questo motivo, il peso del futuro della società è anche sulle vostre spalle. Per cambiare, però, ognuno di noi deve fare il proprio dovere. Oggi, quello vostro, è di completare con impegno la formazione". "Sono convinto che solo se ognuno di noi farà la propria parte, con serietà, onestà e senza tentennamenti si potrà recuperare quella fiducia e quella speranza di cui la nostra Isola ha bisogno".

"Nel concludere - ha detto infine Ardizzone - auguro a ciascuno di noi di non dimenticare, di trovare, ogni giorno, cinque minuti di tempo per pensare al sacrificio di tanti servitori dello Stato, rivolgendo loro una preghiera. E di continuare a farlo, sempre, e non solo sull’onda emotiva degli anniversari e delle celebrazioni, tramandando la memoria ai nostri figli".

Al termine del discorso verrà proiettato in sala un documentario su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, realizzato da Ansa. Per questa ragione, in aula, è presente anche il direttore responsabile, Luigi Contu.

(Foto dal sito giovanniardizzone.wordpress.com)

Katia Portovenero