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Arrestato il capitano della nave naufragata in Corea

COREA DEL SUD, 19 APRILE 2014 - Nuova svolta nella vicenda che ha sconvolto il mondo: l'indagine per la nave coreana naufragata con 325 studenti a bordo ora porta all'arresto del capitano della nave. L'uomo, secondo le indagini, non era a bordo al momento dell'incidente, ma era già in salvo, senza preoccuparsi di quanto invece stava accadendo davanti ai suoi occhi.

Secondo le indagini, quando la nave si è rovesciata, l'uomo non era nemmeno al timone: si trovava sul retro, ma il giudice non ha voluto dare in pasto ai giornalisti ulteriori informazioni. La posizione del capitano sarebbe aggravata dall'ordine di non muoversi che avrebbe dato ai passeggeri e che avrebbe di fatto impedito a molti di salvarsi.[MORE]

Nei capi di imputazione si legge che il capitano è accusato di negligenza e violazione del diritto marittimo. Nell'attesa, continuano le ricerche dei dispersi: cinquecento i sommozzatori che si stanno prodigando in queste ore per cercare i corpi, mentre più passa il tempo, più è difficile trovare persone ancora in vita, soprattutto ora che il traghetto è completamente inabissato.

Arrivano ulteriori dettagli sulla triste vicenda: il terzo ufficiale sembrava essere inesperta per il ruolo ricoperto. Secondo le indagini, lavorava solo da sei mesi nella compagnia e in precedenza aveva lavorato solo per un anno in ruolo analogo.

Mentre si cercano ancora 286 dispersi, c'è un'altra vittima: il vicepreside che aveva accompagnato i ragazzi in gita e che si è miracolosamente salvato dal naufragio non ha potuto sopportare la morte dei suoi studenti e ha deciso di togliersi la vita. Ancora ignote tuttora le cause del naufragio.

(www.corriere.it)

Annarita Faggioni