Estero
Argentina, Desaparecidos: 48 condannati per i fatti della Esma
BUENOS AIRES, 30 NOVEMBRE - Dopo decenni di oblio, cinque anni di processo, oltre ottocento testimonianze dei sopravvissuti, il Tribunale federale numero cinque di Buenos Aires ha condannato i responsabili dell’orrore della Esma. Si chiude soltanto una pagina della tremenda dittatura di Videla, che con la tecnica della desaparición epurò migliaia di oppositori del regime. I fatti cui si riferiscono le condanne emanate dal Tribunale federale sono quelli dell’ex Escuela Mecánica de la Armada, trasformata sul finire degli anni '70 nel più drammatico carcere clandestino del regime e oggi luogo della memoria. [MORE]
Sono stati condannati in particolare gli autori e i complici dei “voli della morte”, il perverso sistema per cui i prigionieri venivano caricati su velivoli non registrati e gettati, ancora vivi seppur malridotti dopo innumerevoli sevizie, nel Rio de la Plata. Sul banco degli imputati, 54 tra ex militari e civili accusati di crimini orrendi contro 789 persone. In realtà sono oltre 4000 i desaparecidos i cui corpi riposano nel grande fiume. Per la maggior parte, però, le prove della loro tragica fine sono ostaggio del “patto di silenzio” osservato dai vertici militari al termine del regime. Un patto mai scalfito, a parte l’eccezione di Adolfo Scilingo, il cui racconto è stato fondamentale per arrivare al verdetto.
La sentenza è stata implacabile: 29 ergastoli, 19 condanne a pene detentive e quattro assoluzioni. Tra quanti resteranno in carcere a vita c’è l’ex capitano Alfredo Astiz, l’angelo biondo della morte, e Jorge “El Tigre” Acosta, già condannati in altri processi per crimini contro l’umanità. Entrambi hanno ascoltato il verdetto con tono sprezzante. Astiz ha dichiarato che non chiederà mai perdono “per aver difeso la patria”. Dal 2003, con l’abrogazione delle leggi di amnistia e indulto decisa su spinta del presidente Néstor Kirchner, l’Argentina ha potuto fare i conti con il recente passato. Al momento, 449 ex aguzzini sono in carcere, altri 553 agli arresti domiciliari e ci sono ancora 420 processi aperti nei tribunali.
Il “processo Esma”, però, ha un forte valore simbolico, perché è nell’istituto militare che furono reclusi, brutalizzati e assassinati alcuni tra gli oppositori più noti. Dallo scrittore Rodolfo Walsh alla fondatrice delle Madri di Plaza de Mayo, Azucena Villaflor. Il corpo di quest’ultima è riaffiorato dal Rio de la Plata e, dopo anni di sepoltura clandestina, è stato ritrovato, insieme a quello di suor Leonie Henriette Duquet – religiosa francese e attivista per i diritti umani - Maria Eugenia Ponce de Bianco, Angela Auad e Esther Ballestrino de Careaga.
Claudio Canzone
Fonte foto: elpais.com