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"ArcitaIiani" presentato ai Mercoledì culturali dell'AIG nel segno del Teatro e di Pasolini
ROMA, 15 OTTOBRE 2015 – Continuano i “Mercoledì culturali dell’AIG”, il ciclo di incontri, convegni e conferenze organizzati dall’Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù. L’edizione dello scorso mercoledì ha visto come protagonisti il teatro, e in particolare l’opera “Arcitaliani”, diretta dal regista Gianfranco Pedullà e dedicata a Pier Paolo Pasolini in occasione dei quarant’anni dalla scomparsa.
Al convegno erano presenti, oltre al regista, anche il premio oscar per “La Grande Bellezza”, Giusi Merli e l’attrice Rosanna Gentili, che hanno spiegato nel dettaglio il progetto della trilogia teatrale “Dopo Salò”, di cui “Arcitaliani” costituisce il primo episodio. Il titolo in sé è già un gioco di parole che intende richiamare proprio il regista: Salò, infatti, oltre a rappresentare la fine del fascismo, è anche il titolo dell’ultimo suo film. Lo spettacolo, che debutterà il prossimo 30 ottobre, è messo in scena dal Teatro Popolare d’Arte con sede a Firenze. Come ha precisato Roberto Messina, l’impronta del teatro fondato da Gianfranco Pedullà è fortemente europea poiché “funziona 24 ore su 24, offrendo cultura tutto il giorno”, attraverso delle matinée, degli incontri per bambini e poi, naturalmente, con il grande teatro serale.
“Il Teatro deve essere utile, deve servire”, ha spiegato Pedullà citando Eduardo De Filippo: il progetto del regista è, infatti, quello di creare un teatro di interesse pubblico, specialmente in un’epoca in cui a dominare è un’altra forma di intrattenimento, ossia quella televisiva. “Ora che c’è la tv, il teatro sembra lento e arcaico”, ha confermato Pedullà. “Bisogna che diventi invece il luogo privilegiato della riflessione, specialmente sul rapporto tra memoria e identità”. [MORE]
Ed è proprio su queste basi che si fonda “Arcitaliani”, che racconta le vicende di una famiglia piccolo-borghese del periodo fascista e, in parallelo, quelle dell’Italia nel periodo che vede il crollo del regime. Una narrazione, insomma, che chiama in causa tanto la grande storia, quanto quella delle persone comuni. “È il teatro che racconta la Storia attraverso le piccole storie delle persone”, ha spiegato Pedullà. In questa cornice, Giusi Merli interpreta Claretta Petacci, l’amante di Benito Mussolini (o Ben, come viene chiamato sulla scena e come, conferma Giusi Merli, amava farsi chiamare nel privato). La particolarità di questa messa in scena consiste nel fatto che la donna venga rappresentata come un burattino e che, conseguentemente, anche l’attrice venga manovrata dall’alto: “Le cose dette da burattino diventano interessanti e stranianti allo stesso tempo. Sentirmi manovrata è una cosa bellissima e divertente: è come se io e chi mi muove fossimo una sola persona”.
A spiegare meglio questa pièce che investe – letteralmente – due piani è stata l’attrice Rosanna Gentili, che interpreta la moglie della famiglia Pampurio (dal nome del protagonista di un fumetto degli anni ’30) “Si tratta di uno spettacolo in cui c’è del comico perché le conversazioni della famiglia sono banali e quindi c’è il contrasto con il piano alto” della grande storia. I Pampurio “attraversano argomenti profondi, ma alla fine niente li colpisce. Sono italiani che prima aderiscono al fascismo e poi lo rinnegano. In parte sono meschini, ma c’è anche l’occhio compassionevole di Pasolini” che non li giudica.
Ed è nuovamente su Pier Paolo che si chiude l’incontro dei “Mercoledì culturali”, con l’ intervento dell’avvocato Nino Marazzita, parte civile nel processo per l’assassinio dello scrittore. Oltre ad aver spiegato le difficoltà legate allo sviluppo del processo, Marazzita ha anche sottolineato che il tentativo di far luce su cosa accadde la notte del 2 novembre 1975 non si è ancora spento: questo omicidio “rimane uno dei grandi misteri italiani. C’è ancora una totale indifferenza”.
Roberto Messina è ideatore dei "Mercoledi dell'AIG" e direttore dei Progetti culturali di AIG. Col Teatro di Lastra a Signa è stata inoltre sottoscritta una Convenzione per cui 1 socio AIG paga il biglietto e si entra in 2, e ci saranno ancora una serie di collaborazioni sempre in tema di Teatro, presto attivate con gli Ostelli italiani a cominciare da quelli di Firenze e Perugia.
Sara Svolacchia