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Arcidiacono si scusa con la vedova Raciti
COSENZA, 21 NOVEMBRE 2012- «Chiedo scusa alla vedova di Raciti e alla polizia, ho commesso un errore imperdonabile ma non volevo offendere nessuno. Il mio gesto voleva solo essere di conforto per la famiglia di Speziale che sta vivendo ore drammatiche dopo l'arresto del figlio». Queste le parole pronunciate da Pietro Arcidiacono che ieri si è presentato ai giornalisti, accompagnato dall'avvocato Aristide Leonetti, in una saletta dell'Hotel Royal di Cosenza.
«Nessuno - ha affermato Arcidiacono - sapeva niente, la società, i miei compagni, lo staff tecnico. Nessuno sapeva niente e mi prendo tutte le mie responsabilità. Il mio gesto - ha concluso visibilmente provato - voleva essere un gesto di conforto per la famiglia Speziale. Io conosco il ragazzo perchè è un ragazzo del mio quartiere».
Pietro Arcidiacono sabato scorso dopo aver segnato contro il Sambiase aveva esibito una maglietta pro Speziale. Lunedì il Questore di Catanzaro, Guido Marino, ha emesso un Daspo che impone tre anni lontano dagli stadi al giocatore.
«Le scuse di Arcidiacono? Sono un bel gesto, ma ora spero che non arrivino altre offese da altri calciatori alla memoria di mio marito. La solidarietà a Speziale, Arcidiacono poteva mostrarla in privato, senza offendere la società civile e la giustizia». Così Marisa Grasso, la vedova dell'ispettore Filippo Raciti, ha commentato le dichiarazioni dell’attaccante rossoblu.
Arcidiacono squalificato fino al 20 luglio 2013 dal Giudice Sportivo.[MORE]
Davide Scaglione