Politica

Maria Aloi: Arancia meccanica a Catanzaro: Ladri incappucciati seminano il terrore

Proteste per la sicurezza «Troppi furti a Santa Maria». Residenti al Sindaco: «videosorveglianza non funziona e strade buie favoriscono i delinquenti»
CATANZARO 26 GENNAIO - Con il calar delle tenebre si verificano scene che sembrano tratte da un film horror e che gettano nel panico un intero quartiere. Accade nel popoloso quartiere di Santa Maria dove, negli ultimi giorni, ci sono decine i furti in abitazioni da parte di una banda di criminali che stanno terrorizzando chi vive nel popoloso quartiere di Santa Maria.Il modus operandi rispetta un identico copione - sostiene l’Avv. Maria Aloi, presidente del Comitato partecipativo del Quartiere di Santa Maria - banditi incappucciati, a quando è dato sapere, si introducono nelle abitazioni, dove fanno razzia di tutto ciò che trovano.

La scorsa sera ad rimpinguare il bottino sono finite addirittura delle armi, regolarmente detenute e custodite in una apposita fuciliera. E così complice l’assenza di video-sorveglianza e la scarsa, se non inesistente, illuminazione pubblica, cresce in modo ormai incontrollabile l'emergenza microcriminalità a Catanzaro. Il tutto mentre il web fa da cassa di risonanza ai provvedimenti assunti dall’Amministrazione Abramo e finalizzati all'installazione di telecamere in diverse aree della città per “coprire l’intero perimetro del capoluogo di regione”. Un sistema, così viene pubblicizzato, che andrà ad integrarsi con le “cento telecamere” presenti nel centro storico, in zona stadio, San Leonardo e … a Santa Maria.

Eppure quelle telecamere - sostiene l’avv. Maria Aloi - almeno nel nostro quartiere non sono attive. E così, lungi dal costituire un deterrente, quelle telecamere tristemente spente, unitamente ad una illuminazione pubblica deficitaria, lasciano ai Cittadini la certezza di trovarsi in una terra di nessuno, dove i ladri possono permettersi di entrare nelle abitazioni, finanche alle 17.30, con una puntualità preoccupante. Furti ripetuti e banditi liberi di portar via refurtiva, il cui trasporto richiede tempo e può essere messo in atto solo se si agisce sicuri di non essere disturbati. Da Via Guglielmo Ranieri a Viale Magna Grecia, sempre lo stesso scenario, probabilmente opera della medesima banda. Corsi e ricorsi storici. Oltre vent’anni addietro, dopo ripetuti furti nella nostra azienda agricola - ricorda l’avv. Aloi - mio padre si era organizzato con altri residenti, per vigilare sulla sicurezza di abitazioni ed attività commerciali perchè, già allora, il quartiere Santa Maria era terra di nessuno. Oggi sembra non essere cambiato nulla.

Intanto l’avv. Aloi, dopo aver proposto una diversa turnazione della polizia locale per pattugliare più capillarmente il territorio, lancia l’idea di una “rete di solidarietà” tra residenti, per poter velocemente condividere informazioni e potersi sostenere l’un l’altro. “Una rete per unirci, comunicare tra di noi, segnalare e denunciare ogni anomalia”. “Invito chi lo desideri e non abbia ancora aderito - prosegue l’avv. Aloi - a contattarmi, attraverso il mio profilo facebook, per essere inserito in una chat dove condividere, in tempo reale, ogni informazione utile a fronteggiare questa vera e propria emergenza, ma anche per proporre idee ed iniziative al Comitato”. Tuttavia - conclude l’avv. Aloi - il problema potrà essere risolto unicamente con l'intervento sinergico di cittadini e istituzioni. E’ arrivato il momento di agire: non lasciateci soli. Intanto si avvicina un’altra notte. Notte che, a Santa Maria, è sinonimo di incubo.